Il pastore Carollo di autoproclama "profeta" mentre inveisce una la Chiesa ritenuta troppo poco omofoba


Se non sappiamo cosa dovrebbe essere un "pranzo von gli lgbt", forse in riferimento ad un gruppo di donne trans invitate dal pontefice alla giornata dei poveri dopo che gli omofobi le hanno costrette a prostituirsi, alquanto singolare è che il pastore evangelo Luigi Carollo si autoproclama "profeta".
Rivendicato il suo essere andato in radio a dire che Papa Francesco sarebbe "l'Anticristo" perché non omofobo quanto lui, il pastore che dipinge Vannacci come massimo frutto delle sue preghiere scrive:



Premesso che "approccio" è maschile e "la" è un articolo errato, non si capisce perché voglia urlare che a lui non sta bene che altre confessioni religione non siano omofobe quanto lo è lui. Infatti è una sua cola il fatto di incitare i genitori omofobi ad atteggiamenti che potrebbero spingere i loro figli al suicidio, ma non obbligo per gli altri uniformarsi alla sua visione omofoba di un Dio che lui sostiene sia malvagio e di estrema destra.
E se lui vuole essere ritenuto "profeta", definirà "profeti" anche quanto sapevano già che lui, Pillon e Coghe avrebbero inveito istericamente?

Secondo copione, una volta aizzati si suoi discepoli contro la chiesa, il pastore si è messo a dispensare cuoricini a chi più insultava preti e vescovi:





E dato che lui dice sempre tutto ciò che la destra gli dice di dire, dato che predica più Giorgia meloni che Gesù, immancabile è il suo attacco alla Ferragni. Ovviamente pare diffamatorio il suo dire che avrebbe "restituito" soldi che non erano dovuti dato che la donazione prevista era già stata effettuata. Non come la sua Lega e il suo Salvini che non ci ridaranno mai i 60 milioni che si sono illegalmente itanscati:



Interessante è osservare come l'intera propaganda di Carollo, da buon estremista di destra, si incentri sul sistematico insulto degli altri. Lui non promuove mai nulla, si limita ad attaccare il prossimo suo come se non ci fosse un domani. Ma d'altronde si sa che l'ideaologia populista sa solo distruggere e non potrà mai costruire nulla.
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