Porro elogia il maschio che si finse donna per pisciare in piedi nei bagni delle donne


All'interno della sua campagna contro i diritti delle persone trans, Nicola Porro ha pubblicato una presunta lettera in cui un tizio dice di essersi dichiarato madre delle figlie perché voleva entrare nel cesso delle donne:



Nella lettera, si legge:

Abito in Spagna da alcuni anni e, come saprai, lo scorso marzo è entrata in vigore una legge sui trans che permette a tutti, dai 16 anni, di cambiare nome e auto-determinare la propria identità di genere nel Registro civile. Non serve più alcuna certificazione medica o psicologica ad attestare la “distrofia di genere” e non sarà necessario alcun trattamento ormonale biennale o operazioni varie: basta “sentirsi” del genere opposto, fare una banale dichiarazione amministrativa all'anagrafe e il gioco è fatto.

Arriva così la lamentela su una sinistra che non impone la sterilizzazione delle persone trans. Ed ovviamente si dice che non sarebbero ciò che dicono ma si "sentirebbero" tali come sostiene Jacopo Coghe:

La “ley trans“, come è stata ribattezzata, porta la firma dell'allora ministro dell'Uguaglianza Irene Montero, nominato dal sempreverde Pedro Sanchez che oggi governa con quell'accozzaglia chiamata coalizione insieme agli indipendentisti. La norma sollevò diverse proteste, non solo a destra ma anche nel Psoe e tra i movimenti femministi. Ma alla fine è passata. Sei nato uomo e ti senti donna? Lo auto-certifichi e potrai cambiare sesso. Se poi dopo sei mesi vuoi tornare al genere originario, non hai che da chiederlo. Nel caso in cui cambiassi di nuovo idea per la terza volta – bontà loro – devi però rivolgerti a un giudice.

A quel punto, arriviamo al delirio:

Ovviamente la legge ha effetto all'anagrafe, ma pure nell'immaginario delle persone. E porta a paradossi, come nel caso dell'utilizzo dei bagni. L'altro giorno sono andato a vedere uno spettacolo in un palazzetto nella città dove vivo e ho dovuto accompagnare in bagno le mie due bambine. La madre non poteva portarle e la toilette maschile era in condizioni pietose, dunque mi sono trovato costretto a portarle con discrezione in quello delle signore. Una volta entrato, tre donne incazzate mi hanno detto: “Non puoi entrare”. Ho provato a far leva sul fatto che stessi accompagnando le bimbe minorenni e che sarei uscito subito, ma non c'è stato nulla da fare. Sai cosa mi hanno risposto? “Può portarle la madre”. A quel punto, disperato e sul punto di vedere mia figlia farsela addosso, mi sono giocato la carta “ley trans” e ho risposto: “Io sono la madre”.
Pensavo mi mandassero a quel Paese e invece… invece si sono addolcite: “Allora scusaci, puoi restare”. Quindi le bimbe minorenni potevano farsela addosso se fossi stato un maschio alfa eterosessuale.
“Sentendomi” donna, invece, tutto a posto. In sfregio a queste follie politicamente corrette, ho colto l'occasione per liberarmi pure io e mi sono curato di fare pipì in piedi. Il più rumorosamente possibile.

In pratica, è come se avesse parcheggiato in un posto per disabili dicendosi invalido e poi si fosse messo a ballare per prendere in giro le persone che aveva fregato. Ma, agli occhi di Porro, ciò lo renderebbe un eroe dell'omofobia perché prende in giro le donne trans. Ma d'altronde il pubblico di Porro è gente come questa:



Il mondo al contrario, semma, è un uomo che irride i diritti civili per trarne vantaggio e poi sfotte chi non la ha discriminato. Ma evidentemente quella gente piace a chi guarda a Musk o a Milei come suoi eroi:

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