Salvini sostiene che quando lui era ministro non ci sarebbe stato nemmeno un migrante morto in mare


Se Salvini è sotto processo per sequestro di persona, perché la Lega continua a dire che lo starebbero professando "per aver difeso i confini"? E perché non ci dicono mai da chi avrebbe "difeso i confini" visto che all'epoca non c'era alcun esercito armato al confine che ci aveva dichiarato guerra tentando di invadere il paese?



In tribunale, Salvini ha dichiarato che «con me come ministro dell'Interno non ci fu nessun migrante morto in mare». e che «noi oggi siamo qui a parlare, e lo faccio in totale serenità, di qualcosa che io ho fatto come mio dovere per difendere il Paese e la sua dignità, le sue regole e i suoi confini con il risultato che più mi è caro, che non è la riduzione del 90 per cento degli sbarchi e l'avere fatto risparmiare centinaia di milioni al Paese o di avere collaborato all'arresto di scafisti, ma è stato che in quelle due estati 2018 e 2019, il numero di morti e dispersi si è assolutamente ridotto e questa è una cosa di cui vado fiero».

Peccato che le statistiche non parrebbero dargli ragione:



Inoltre non pare per nulla chiaro quale dovrebbe essere il nesso tra i 147 migranti a cui lui negò lo sbarco nell'agosto del 2019 e le sue teorie sul numero dei morti.
Considerando che Salvini è stato ministro dal 1° giugno 2018 al 5 settembre 2019, i dati rivelano che nel 2018 ci sarebbero stati almeno 2.277 morti e 1.519 nel 2019. Inoltre il fatto che si sia contrastato la ricerca di migranti aumenta le probabilità che di numerose vittime non si avrà mai notizia.


Rispondendo alle domande del Procuratore aggiunto, Salvini ha anche affermato: «Non ho mai vietato lo sbarco di un minore, in 631 sbarchi durante il mio mandato di ministro dell'Interno. La competenza sullo stato di salute era di altri. E in quel caso abbiamo concesso lo sbarco dei minori una volta nominati i tutori", ha affermato inoltre Salvini».
1 commento