Secondo gli evangelici, i cattolici non farebbero più la comunione per colpa delle benedizioni ai gay


Il pastore evangelico Luigi Carollo continua a ripetere che a lui non sta bene che la Chiesa Cattolica non sia omofoba quanto la sua Sabaoth Church. E così, anche oggi proclama che il suo amico, militante di Fiamma Tricolore, gli darebbe ragione:



Al solito, l'evangelico rilancia un articolo del suo amico Andrea Elia Rovera, in cui si sostiene che sarebbero in «migliaia i cattolici in fuga verso realtà non in comunione con Bergoglio» perché shifati da chi non nega benedizioni ai gay, come certamente non avrebbe mai fatto monsignor Viganò o il Papa di Hiler.
Sempre secondo Rovera, le parole del pontefice sarebbero «sconclusionate» e «in netto contrasto con il Magistero della Chiesa», motivo per cui «ormai i Cattolici sono al disorientamento più ampio. Non sanno più dove guardare e a chi affidarsi».

Assicura poi che la gente non farebbe più la comunione:

Dal 18 dicembre 2023 - giorno in cui è uscita "Fiducia Supplicans" - tantissimi fedeli hanno preso la ferma decisione di non più accostarsi ai Sacramenti officiati in unione al cosiddetto "Papa Francesco".
Ciò nonostante il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Victor Emanuel Fernandez, in arte "Tucho", tira dritto e, intervistato da "Religión Digital", incalza: "L'interesse di Francesco era salvaguardare la libertà e la spontaneità di quest'altro tipo di benedizioni che sono l'unico gesto sacerdotale che dobbiamo donare a tutti".

Ma lui non ci sta. Dice che lui vuole che si dica che essere gay sarebbe sbagliato:

Il problema permane: ha senso benedire qualcuno in stato di peccato se questo non ha nessuna intenzione di interrompere l'azione peccaminosa?
La Teologia Morale, Teologia Dogmatica e Teologia Sacramentale dicono all'unisono di no ma per Tucho poco importa.

Evidentemente a Caollo e Roveda poco importa dell'invito all'amore e a non giudicare di Gesù.
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