Fratelli d'Italia si proclama "rispettosa delle sensibilità" mentre ringarzia gli hater che hanno partecipato alla loro gogna social contro la Lucarelli


La destra è quella quella che si è inventata "la bestia" di Morrisi, un sistema di propaganda social basata sul principio per cui le emozioni negative trainano maggior engagement. Con loro, il voler fomentare rabbia e negatività è diventato un mezzo con cui cercare di ottenere maggiore visibilità e maggiori voti.
Da qui, sono partiti a parlare degli avversari politici definendoli "sinistri" o che etichettando come "utero in affitto" la GpA. Ogni giorno cercano un pretesto per insultare le opposizioni, dicendosi orgogliosi di un Salvini che citofona a dei privati cittadini per chiedergli se per caso siano spacciatori. La Lega era arrivata persino a pagare Facebook per veicolare video anti-migranti sui profili social dei minorenni.
Loro sono quelli dei "gretini" e di un Max Del Papa che viene mandato da Porro "mangiare", "asfaltare" o "umiliare" il malcapitato di turno. Sono quelli che pubblicavano le fotografie dei contestatori e che cercavano la gogna social persino per i minorenni, certi che i loro hater avrebbero punito il dissenso. Sono quelli che chiamano "clandestini" i richiedenti asilo o che parlano di migranti in termini di "irregolari" in modo da deumanizzarli agli occhi di un elettorato che sogna navi da guerra autorizzate a sparare ai barconi.
Ciò rende davvero intollerabile che la destra voglia proclamarsi "rispettosi delle sensibilità" e voglia sostenere che sarebbe colpa della Lucarelli se una donna si sarebbe suicidata a causa dell'odio di altre persone. Persone che, probabilmente, sono stati proprio loro ad addestrare ad una simile rabbia sociale e ad una simile prepotenza.

Eppure Fratelli d'Italia esulta perché le loro gogne social e i loro hater stanno riducendo al silenzio chiunque li contesti. Dopo essersi occupati della Ferragni, come richiesto dalla signora Giorgia Meloni, sono passati alla Lucarelli. L'accusa ideata dal partito di Salvini è quella di sostenere che la morte di Giovanna Pedretti andrebbe attribuita a chi fa fact-checking e non a chi l'ha attaccata e insultata sui social. Prendendo per buona quella teoria, è la deputata Alessia Ambrosi ad intestarsi il "risultato" di aver impedito alla Lucarelli di poter esprimere le sue opinioni:



Certo, quelli del "reto universale" e del "blocco navale" sarebbero molto attenti al rispetto per la sensibilità delle persone. E quanto rispetto mostrarono quando Salvini e la Meloni si lanciarono in uno scatenato karaoke dopo aver disertato i funerali di Cutro.
E vediamo anche quanto rispetto hanno verso la vittima, dato che in meno di ventiquattr'ore hanno già dimenticato il suo nome e l'hanno trasformata in un pretesto politico con cui cercare di azzittire chi non piace alla loro dirigenza.

Ormai lanciata nella sua invettiva, la signora Ambrosi si lancia nel sostenere che la Lucarelli sarebbe cattiva con l'australiano che chiedeva soldi dicendo di dover pagare fantomatiche "cure" che già gli venivano pagate dai contribuenti italiani o quel De Donno che tanto piaceva ai no-vax per le sue teorie antiscientifiche:



Non paiono esempi a caso dato che, secondo lo schema di Morrisi, la Ambrosi ha semplicemente rilanciato due tempi particolarmente ricorrenti negli insulti che gli elettori di estrema destra hanno rivolto alla Lucarelli. Infatti il sistema Morrisi prevedeva che ogni forma d'odio venisse incamerata nei propri post per compiacere tutti i pregiudizi e i sentimenti negativi del proprio elettorato.

E se la Lucarelli non ha mai augurato il male a nessuno (contrariamente a certa gente di destra), da brividi è la conclusione, nella quale pare citare un Tananai che difficilmente la penserà come lei:



Ovviamente la notizia è falsa, dato che la diretta interessata ha ricordato che non ha mai detto ciò che gli viene attribuito dalla signora Ambrosi:



Ma il problema non è tanto quello che farà la Lucarelli, quanto l'inaccettabile ipocrisia di una destra che si erge a giudice morale dopo tutte le nefandezze e le schifezze che ha pubblicato sui social. Un esempio su tutti: il loro partito ha deciso di pagare gli avvocati a Fabio Tuiach, sostenendo che diffamare la vittima di un pestaggio omofobo sarebbe "libertà di parola" da garantire ad un ex consigliere leghista che inneggia ad Hitler social russi.

E non è che la situazioni ,migliori molto sul profilo della Ambrosi, dato che pare abbastanza evidente la sua mancanza di rispetto e di sensibilità mentre si compiace di aver tolto i genitori ai bambini che non piacciono alla Meloni, peraltro suscitando una certa eccitazione in quell'organizzazione forzanovista che trascorre il suo tempo a incitare odio e discriminazione contro i gay pubblicando tendenziose o false contro interi gruppi sociali:



Considerato il pulpito, il fatto che quella gente voglia darci lezioni di rispetto pare un atto inaccettabile. Ancor più se si considera che stanno strumentalizzando il cadavere di una donna per la loro propaganda.
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