Hoara Borselli e Jacopo Coghe si lamentano di una Ue ritenuta troppo rispettosa verso i cittadini


Hoara Borselli e Jacopo Coghe risultano abbastanza noiosi nel ripetere in continuazione che loro non sopportano che non si manchi di rispetto alle vittime delle loro campagne di istigazione alla discriminazione. E cosi, quest'oggi insultano l'Unione Europeo, dicendo che sarebbe "follia" procedere agli aggiornamenti periodici di un manuale che esiste dal 2008 e che include le linee guide per il linguaggio più consapevole negli atti delle istituzioni. Il loro timore è che le politiche europee possano evitare inutili offese gratuite a quelle persone che loro insultano in continuazione:



Brava per cosa? Che avrebbe detto o fatto la sugnora Borselli per meritarsi un "brava"? Sostenere che a lei non interessa che tutti i cittadini meritino pari rispetto non pare un qualcosa che meriti in elogio.
E che c'entra il Vangelo, ossia quel libro che loro amano citare a sproposito per incitare discriminazione, con l'asti delle destro verso il rispetto e la dignità umana? Lo cita per irridere la religione?

Naturalmente anche le mistificazioni non mancano, infatti la signora Borselli e il sognor Coghe potranno continuare ad usare tutti i termini omofobi e razzisti che vorranno. Il regolamento vale infatti solo per le comunicazioni interne, come peraltro avviene in numerose aziende private in cui le comunicazioni vengono codificate e non affidate al sentimento o all'ideologia del singolo. Ma, forse, contestualizzare i fatti gli avrebbe impedito di fare becera propaagandaa ideologica a sostegno di una destra sovranista che vorrebbe indebolire l'Europa per accrescere il proprio potere.
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