Il leghista La Porta va a ripescare un post vecchio di 11 anni per attaccare Ghali

Dopo le censure imposte dal governo Meloni contro chi osa chiedere la fine del genocidio in atto a Gaza, i leghisti sono ricorsi alla loro consueta gogna contro chi osa esprimere idee a loro sgradite. Tanto Giovanna Pedretti è ormau morta e oggi non porta più voti fingere indignazione per chi usa i social per aizzare qualcuno contro qualcunaltro.
E così, il leghista Giorgio La Porta ha deciso di attaccare Ghali, usando un post vecchio di ben 11 anni, praticamente risalente ai tempi in cui Salvini disprezzava il Tricolore e cercava il voto dei musulmani dicendosi "comunista padano":



Ovviamente La Porta non perde l'occasione per insultare la sinistra, forte di una destra che propone Montaruli, Orban, Porro, Musk e Putin come loro idoli.
Ma in Italia ci si può ancora dichiarare antirazzisti e contro il massacro dei bambini o è fatto obbligo pensare ciò che dice La Porta?

Poi, quasi volesse chiarire che lui è ricco perché fare l'eurodeputato leghista gli garantisce la possibilità di poter sprecare soldi in avvocati, è in calce a quel post che lo troviamo ricattare chi esprimere dissenso:



Magari il commento non sarà stato particolarmente educato, esattamente come non paiono educati i leghisti che insultano gli avversari politici, ma dire "o fai quello che ti ordino o io ti procuro problemi" non pare un atteggiamento molto democratico, soprattutto se si considera che i leghisti sostenevano che i reati d'odio perpetrati a danno dei gay fossero "libertà di espressione".

Avessero avuto i soldi, forse lo avrebbero potuto querelare anche quei cittadini che lui etichettava come "coglioni":



Ma poi, quando Salvini e Meloni hanno fatto manifestazioni di piazza prima che l'emergenza finisse, si è dimenticato delle 25mila famiglie? Oppure chi è leghista può far tutto?
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