L'ex consigliere leghista Fabio Tuach inneggia alla matrice nazifascista delle Foibe


L'ex consigliere leghista Fabio Tuach pare convinto che le Foibe, tanto care a Salvini e alla Meloni, dovrebbero essere associati al nazifascismo e al suo amato Hitler. E purtroppo ha in parte ragione, dato che la Meloni e Salvini tacciono sempre sugli istriani massacrati dai fascisti e preferisco limitarsi a condannare la controffensiva:



Tutto fa pensare che la destra, nata dai creatori delle leggi razziali, avessero bisogno di un pretesto per attaccare la sinistra. Ed il fatto che i videoproclami dell'eurodeputato leghista Giorgio La Porta circolino tra i gruppi neofascisti sui social russi pare dare ragione a quell'ipotesi:



Peccato che in Italia non ci sia mai stata una dittatura comunista, ma ci fu una dittatura fascista.
La destra di Giorgia Meloni vorrebbe che le 5.000 vittime italiane siano marterizzate, quasi non contassero le 250.000 vittime slave del fascismo che portarono a quei fatti. Ad esempio, dall'aprile 1941 al settembre 1943 gli italiani devastarono, distrussero e compirono massacri in oltre 250 villaggi (Bjelcke, Krusevice, Brunovic, Repaj, Jabuka, Cajnice, Causevici, Crljenica, Brnelici, Zoretici, Sasovici, Lastra, Rubezi, Morinje Dolovi, Stub icki, Milasi, Trnovici, Kukuljani, Podkilavac, Cernik, Kameno, Mavrinci, Spodnje Bitinje, Gornje Bitinje, Kilovice, Ratecevo, Cajnice, Cettigne, Ustije, Liubotinja, ecc.) fucilando oltre 200.000 civili e 26.500 partigiani, deportando circa 100.000 persone nei vari Campi di concentramento (dove ne morirono almeno 12.000) e distruggendo più di 400 villaggi. Nella sola provincia del Carnaro, secondo le disposizioni del gen. Robotti che nell'aprile del 1941 aveva raccomandato ai suoi soldati di "ammazzare più civili perché sinora non si è fatto abbastanza", furono fucilati 1.500 civili, 2.500 partigiani e altri 20.000 civili vennero deportati, dati alle fiamme 104 villaggi. In quel contesto, è nel novembre 1942 che il gen. Roatta aveva anche chiesto a Roma l'autorizzazione a far uso di gas asfissianti sui ribelli jugoslavi, così come avvenne nel 1936 in Etiopia per mano del gen. Badoglio.
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