Libero mette alla gogna chi denuncia l'odio


Se le cose dovessero stare così come sembra, c'è da augurarsi che l'operato del signor Daniele dell'Orco possa essere valutato dalla commissione disciplinare dell'Ordine dei Giornalisti per valutare eventuali violazioni del codice deontologico. Infatti non pare "giornalismo", ma piuttosto intimidazione in stile fascista, il suo pubblicare il nome e il cognome della studentessa transessuale che Lega e Fratelli d'Italia accusano di aver osato segnalare i post transfobici di due bulli.
Da momento che la valutazione dei fatti è stata condotta dal consiglio disciplinare dell'Università Bocconi, non pare abbia senso il loro mettere alla gogna chi ha fatto una lecita segnalazione. Sarebbe come consegnare a dei gruppi neofascisti gli indirizzi delle donne che denunciano i mariti violenti, così da accrescere le probabilità che un qualche camerata possa aggredirle o magari stuprarle.

L'articolo in questione, prontamente diffuso dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus, è questo:



L'articolo si apre con un delirante riferimento al ddl Zan, che ovviamente non ha niente a che vedere con il codice d'onore violato dagli studenti sospesi. Evidentemente Dell'Orco pensa che se Pillon ha privato numerose vittime di violenza dalle tutele che vengono garantite ad altri gruppi, allora basterebbe citare gli slogan di Trump per decidere che ogni codice etico non conti più niente:



Ovviamente dice che i poveri discriminatori sarebbero stati esclusi dalla vita sociale. Poveretti. Ma neppure prova a pensare al danno che i suoi eroi arrecano a persone a cui vorrebbero negare il diritto stesso all'esistenza.
E non pare andar meglio con la pubblicazione dei dati della giovane, la quale potrebbe ora risultare a rischio di pestaggio fascista. Scontato è poi il fatto che Libero parli al maschile di una donna trans quasi ritenesse che etichettare le vittime col genere sbagliato possa garantire la certezza di risultare offensivi:



Dell'Orto passa così a dire che lui non vede problemi in aspiranti laureandi che si esorimono come trogloditi, urlando in faccia ad altre persone che a loro non sta bene possano esistere perché comandano loro. E pare eccitato da una destra che attacca la vittima più dei carnefici:



Certo, peccato però che diano loro a mandare la Digos ad identificare chi si dichiara antifascista o a censurare chi chiede la fine delle violenze a Gaza. Evidentemente gli altri non devono poter esprimerle le proprie idee mentre loro spacciano l'odio per "libertà di espressione".
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