Porro e Belpietro vogliono vietarci di poter chiedere la fine del genocidio?


Se qualcuno tagliasse la strada a Nicola Porro, lui si sentirebbe nel pieno diritto di uccidere il guidatore, stuprare sua madre e mutilare le sue figlie? Perché se è vero che il 7 ottobre scorso Israele ha subito un attentato da parte di Hamas, è altrettanto vero che già prima di quella data il suo esercito massacrava civili, donne e bambini che nulla hanno a che fare col terrorismo.
Quindi non si capisce perché Porro dica che un cantante non possa chiedere la fine di un genicidio solo perché Salvini tifa per chi sta massacrando un intero popolo:



Le rappresaglie naziste erano in proporzione di 1 a 10. Attualmente Israele registra una proporzione 1 a 30, ma pare voglia aumentare ulteriormente quel numero. Davanti a 30mila morti, 300.000 sfollati senza acqua e luce ed almeno 15mila bambini morti, Porro vuole vietarci di chiedere la fine del genocidio?

Di certo pare volercelo vietare Belpietro, il quale dice che la libertà di espressione andrebbe limitata quando qualcuno non pensa ciò che la destra vorrebbe:



Belpietro offre forse contraddittori quando pubblica articoli omofobi o quando sponsorizza il congresso di Verona? Ma, con buona pace per loro, è la Costituzione a sancire che sia lecito poter dire ciò che si pensa, anche se non è quello che pensa Salvini o la Meloni.

Insieme a Porro e a Belpietro, anche il governo di Giorgia Meloni vuole vietarci di ritenere un genocidio il massacro del popolo palestinese da parte di Israele. Praticamente teorizzando un reato di opinione, esigono si dica che l'unico genicidio fu quello perpetrato dall'alleato del duce, la cui fiamma di Predappio arde nel simbolo di Giorgia Meloni:



Ovviamente non citano gli zingari o i gay, dato che in questo momento a loro fa comodo usare l'Olocasto contro i bambini e i cittadini di Gaza.
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