Il pastore evangelico maledice il Gruppo Credem, accusandolo di non discriminare i dipendenti lgbt


Il pastore evangelico Luigi Carollo appare molto noioso nella sua incessante campagna di istigazione alla discriminazione. In quella sua abitudine a insultare e diffamare chiunque non risulti omofobo quanto lui e quanto i partiti di estrema destra da lui promozione nella sua chiesa, oggi si è messo ad inveire contro contro la sua banca. Il motivo? La accusa di non discriminare i dipendenti gay.

Appellandosi alla solita truffa "gender", è con i suoi soliti toni rabbiosi che scrive:



L'evangelico tenta persino di scimmiottare Pillon e Coghe, citando a casaccio le femministe per lamentarsi di come non lo aiutino a discriminare gay e persone trans. E se alla maggior parte delle persone non sarà chiaro il nesso, la loro teoria è che la donna dovrebbe sentirsi minacciata dalla donne trans e dunque dovrebbe aiutarli a discriminale. In altre parole, cercano di fare leva sull'ignoranza e sul pregiudizio per cercare di istigare i poveri di spirito al loro odio.

Update 07/03: Come sua abitudine, il pastore ha cercato di istigare i suoi proseliti a fare branco con lui, offrendo le sue solite lezioni di bullismo applicato ai bambini della sua chiesa nello scrivere:



Ringraziamo il pastore per averci fatto notare un refuso, ma sinceramente il resto delle sue offese gratuite finiscono per dequalificare più lui che noi. E forse è venuta l'ora di iniziare a sporgere una qualche denuncia per diffamazione aggravata, dato che siamo anche un po' stufi di quel suo proselito che cerca di diffamarci asserendo più volte che noi faremmo uso di sostanze stupefacenti:



Ed è grave che, davanti al comportamento potenzialmente delinquenziale di un suo proselito, il pastore metta faccine che ridono compiaciute:



Il bello è che Carollo dichiara di averci querelati per le nostre opinioni, ma poi si diverte a insultarci e si compiace con chi scrive messaggi palesemente diffamatori. Può esistere atteggiamento meno cristiano?
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