La destra attacca la Ferragni e il diritto di manifestazione, elogiando l'istigazione all'odio di Vannacci


Sarà che è stata proprio Giorgia Meloni ad ordinare ai suoi cortigiani di condurre una feroce campagna d'odio contro Chiara Ferragni, così da punirla per il suo dissenso. Ma se davvero al suo Christian Ricchiuti non fosse fregato nulla dell'intervista che la loro vittima ha rilanciato ad un giornalista cacciato dalla Rai perché non gradito alle destre, per quale ha sentito il bisogno di dedicarle un post con cui aizzarle contro gli hater meloniani?



Ma in fondo l'elettore di destra è gente che non trova preoccupante un Vittorio Feltri che propone di abolire il diritto di manifestazione, rispondendo ai manganelli del Governo Meloni agli studenti dicendo che chi manifesta idee sgradite al potere vuole solo saltare le lezioni:



C'è poi la leghista Tovaglieri che sostiene che indagare chi è accusato di peculato e istigazione all'odio razziale sarebbe vittima di "censura", anche se pare evidente esista una chiara distinzione tra le opinioni e le campagne d'odio. E ovviamente non definisce "opinioni" il dissenso dei cittadini che i loro leader amano querelare quasi volessero intimidire chi li contesta:



Insomma, l'attuale destra dovrebbe farci molta paura. E dovrebbe spaventarci anche chi pensa che Salvini e Meloni non rappresentino una reale minaccia per la democrazia. Perché chi non capisce la differenza tra "idee" e "istigazione all'odio", sostenendo che i reati debbano essere ritenuti leciti se utili a conquistare un elettorato he disprezza la Costituzione, non è un atto che va sottovalutato.
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