Pillon esprime la sua "solidarietà" al consigliere leghista condannato per odio omofobico

Se l'ex senatore leghista Simone Pillon ritiene davvero che l’offesa sia una libertà di espressione, perché lui denuncia le persone da cui si ritiene offeso?
Basterebbe questa riflessione per reputare molto ipocrita e ben poco cristiana la "solidarietà" che l'estremista ha espresso nel confronti dell'omofobo leghista che cercava voti insultando i gay. E neppure si capisce che nesso abbiano i suoi paragoni:

Quindi, se Salvini l'ha passa liscia sul caso Matropol, non restituirà i 49 milioni rubati agli italiani dal suo partito e tenta di fare solfi sequestrando esseri umani, lui ha deciso che chi è leghista sarebbe dispensato dal rispetto della legge? E davvero vuole proporsi come l'avvocato che finge di non capire che insulti e libertà di opinione siano die cose diverse?
In realtà la fuffa della "libertà di opinione" venne già citata dal suo Gasperini quando esultò perché la Lega aveva privato migliaia di gay dalle protezioni del ddl Zan, ma la senza odierna ha solo dimostrato che non è la loro opposizione ai diritti civili a rendere lecita la loro persecuzione di interi gruppi sociali.


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