Porro vuole attori bianchi, per film di bianchi che piacciano ai bianchi


Probabilmente solo a Nicola Porro potrebbe interessare più il colore della pelle degli attori piuttosto la bontà della trama di un film. E quindi ci fa sapere che il suo Max Del Papa inquinerà moltissimo mente si compiacerà per il pallore della pelle del nuovo interprete di James Bound. Che c'entra l'inquinamento? Nulla, ma il sito di Porro lo tira in ballo per lagnarsi di chi rompe le scatole ai leghisti che inquinano la nostra aria. E ovviamente ne approfittano anche per inveire contro neri, gay, mussulmani, ecologisti, vaccinati e tanti altri...

Ma andiamo per gradi. Il porroso esponente della destra populista ci dice che dovremmo ritenere "imperdibile" un articolo del suo diffamatore seriale:



Nel testo, quel tizio che insulta tutti al soldo di Porro esordisce scrivendo:

L’autoe lettrica è morta, il green sta lì lì e anche James Bond non si sente molto bene. Quello in versione woke, s’intende. L’originale gira ancora benissimo come una vecchia Jaguar, vecchia ma eterna.

Chiarito il suo odio per chi difende l'ambiente, in un imbarazzante tentativo di sostenere che l'ecologia sarebbe "woke", Del Papa inizia a dire che:

Siccome mr Bond è anche una macchina da spettacolo, e quindi da soldi, Hollywood s’ammazza nel cercare sempre nuovi volti per nuove versioni al passo con i tempi, come si dice. E siccome questi sono tempi gelatinosi di marmellatine fluide, sono piovute ipotesi le più politicamente corrette: Bond afro, Bond gender, Bond afrogender, Bond palestinese, Bond green (sì, forse di bile), Bond gretino, Bond donna (non è chiaro se Bionda, magari Salata), Bond trans, Bond cis, Bond influencer, Bond piddino, Bond che vota Biden, Bond virologo, Bond che si vaccina, cinquemila sfumature di James Bond come con le Barbie. Ebbene, tutto appassito, tutto travolto dalla tradizione: il posto, signore e signore (signori no, che poi Cecchettin redento magari s’incazza), va a…

Insomma, ci fa capire che lui odia le vittime di femminicidi, i gay, gli ecologisti, i vaccinati, le auto elettriche, gli africani, la Ferragni...

Spiega così che lui vuole vedere Aaron Taylor Johnson perché «inglese che più inglese non si può. Britannico maschio bianco occidentale non si sa se tossico o meno ma tiè». Praticamente, il sito di Porro ci spiega che loro preferiscono figli tossicodipendenti piuttosto che gay.

Del Papa spiega così che, in quanto maschio eterosessuale di destra, lui non riesce a sognare se non si sente rappresentato da attori del suo stesso colore:

Sì, facciamoli pure i film con le trame più wokkizzate, ambientamoli negli emirati, riempiamoli di femmine di tutti i meridiani, farciamoli di tutti i messaggi corretti possibili, ma l’eroe resta lui. Si sono accorti, dalle parti di Hollywood, che i salti troppo ostentati non pagano; che dalle birrette alle Neraneve e i 7 fluidi, alle Sirenette carbonate, all’Omo-Ragno, ‘sta roba non funziona. La gente non la vuole. La gente vuole almeno l’illusione di “condurre” lei il sogno.

Evidentemente a lui non interessa che anche gli altri possano trovare rappresentazione sul grande schermo, in quello che pare un discorso d'odio degno dei peggiori suprematisti bianchi.

Eppure lui dice che i veri "razzisti" sarebbero i non-razzisti. Ed è in un volo pindarico che ci spiega che sarebbe tutta colpa delle donne trans che osano esistere anche se lui non le vuole. manco volesse proporsi come pornografia pura agli occhi di Coghe di Maria Rachele Ruiu, scrive:

Un’altra cosa. Se i feticci woke stanno cadendo nella polvere uno dopo l’altro, è certamente perché la loro carica moralistica, autoritaria, innaturale risalta in tutta la sua insostenibilità; ma anche perché i rispettivi testimonial sono uno più odioso dell’altro. Sono fasulli e prepotenti, i loro sorrisi stereotipati sono ghiacci, i loro occhi cattivi, la loro inclusione razzista e discriminatoria. Andateveli a vedere. Ricordate il trans della birra Bud. Ricordate l’arroganza di chi pretende (finge) di “cambiare sesso”.
La strafottenza di chi con una smorfia ti dice: a me della tua storia, della favola bella, del Novecento, della natura, della biologia, della logica non me ne fotte niente: d’ora in avanti si fa come dico io, come diciamo noi, se no sei fuori dal tempo e verrai falciato.

Ovviamente quella che lui etichetta al maschile è una donna, ma lui la chiama al maschile per incitare i lettori all'odio. D'altronde lui è pagato per quello e quindi deve produrre pornografia morale se vuole intascarsi i soldi di Porro. Ed è nauseante il suo fare vittimismo perché si sentirebbe imposti attori che non hanno il suo stesso colore della pelle.

Puro nonsense è il suo concludere l'articolo asserendo:

Ecco, dopo anni di questi ricatti, imposti non si sa bene da chi, da èlite dementi, il mercato si riprende l’ultima parola: gli idoli sono imbecilli, gli oggetti sono assurdi, la fluidità della mente è menzogna, James Bond resta chi era. E sembra dirci: anche tu, se vorrai, puoi rimanere nella tua dignità, senza svenderti alla follia. Si vive solo due volte, ma non è detto si debba vivere da celenterati.

Peccato che l'unica vera follia paia il suo astio verso chiunque dissenta dal pensiero unico della propaganda populista.
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