La Ruiu sostiene che i "cittadini italiani" chiederebbero a Giorgia meloni di dare i soldi del Pnrr alle organizzazioni no-choise


La signora Maria Rachele Ruiu, esponente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, ha sfoderato fastidiosi sorrisetti strafottenti per irridere le opinioni di Alessandro Zan, probabilmente scegliendolo come obiettivo delle sue invettive in quanto primo firmatario di una legge contro i reato d'odio che avrebbe potuto minare il suo lucroso business incentrato sullo sfruttamento dell'omotransfobia.



Dopo la truffa "gender" che la signora Ruiu ha usato per danneggiare la vita di migliaia di adolescenti, si è ora inventata la truffa degli "abortisti". Si tratta di un termine assolutamente privo di senso che pare pensato per per definire in maniera dispregiativa chiunque non sia no-choice come lei. Peccato sia ovviamente falso sostenere che chi non è contrario al diritto di scelta delle donne andrebbe ritenuto un supporter dell'aborto, dato che si tratta di persone che magari auspicano meno aborti, ma reputano che usare la forza per costringere le donne a fare ciò che Jacopo Coghe ordina loro non sia la soluzione. Nessuno è per l'aborto, in tanti sono per quella libertà di scelta che la signora vorrebbe abolire. Ed è grave voglia abolirla dopo essere andata per scuole a d nvitare ragazzini e ragazzine a non usare i contraccettivi con un "corso di educazione biblica".

Ovviamente la 194 non dice certamente che i soldi destinati alle infrastrutture andrebbero usate per imporre gruppi ideologici negli ospedali. La legge parla di dare supporto alle donne, ma non dice si debbano finanziare gruppi politicizzati che vogliono imporre le loro idee agli altri.
Opinabile è anche il suo dire che nessuna donne si vedrebbe negato il diritto di abortire, ma che imprecisate donne verrebbero "indotte" all'aborto o abortirebbero perché povere. Ma nel suo video-proclamo afferma:


Davanti a chi parla di libertà di scelta, lei se ne esce dicendo "Ma che male vi fa se nasce un bambino?".
Davanti a quella farse diventa chiaro che con certa gente non si può dialogare. Perché il tema non è che nasca un bambino, ma che lei voglia costringere delle donne avere figli che loro non vogliono. Il problema non è il feto (che ancora bambino non è), ma il suo sognare che le donne siano costretta ad avere bambini contro il loro volere.
E se lei non capisce che problema ci sarebbe nel costringere una donna ad avere figli non voluti, potremmo domandare a lei che male gli fanno i gay che si sposano o le persone transessuali? Eppure contro di loro la signora chiede divieti, limitazioni e imposizioni. Al solito, dice che gli alyri dovrebbero fare ciò che dice lei.
Lascia basiti anche il suo sostenere che lo "chiedono i cittadini italiani", parlando vome sua abitudinea nome dialtr. Peccato che la signora Ruoi abbia provato a candidarsi con la Meloni, ma gli elettori italiani non l'hanno voluta. Quindi con che diritto ora parla a nome loro?
A suo dire, gli darebbe ragione un sondaggio in cui si sostiene che gli italiani ritengono si debba aiutare chi è in difficoltà. Peccato che ciò sia una cosa diversa dal sostenere che si debba pagare chi vuole indurre le donne ad avere figli non desiderati solo perché lo vuole Jacopo Coghe.
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