Pillon censura le patatine, ma accusa i "sinistrati" di censurare i discorsi d'odio


L'ex senatore leghista si dichiara giulivo perché il suo ricorrere minacce e limitazioni alla libertà di espressione gli hanno permesso di imporre il suo pensiero unico. Poi, come se nulla fosse, oggi è tornato a piagnucolare che lui si sentirebbe limitato nella sua promozione dell'odio perché quelli che lui chiama "sinistrati" contesterebbero il suo criticare truffe culturali ideati dalla propaganda di estrema destra, il suo inneggiare a chi organizzava colpi di stato o il suo promettere la discriminazione degli studenti trans nelle scuole.
E già il fatto che lui chiami "sinistrati" chi non è di estrema destra scegliendo un termine volutamente offensivo, non pare metterlo nella posizione di fare la morale agli altri:



È evidente Pillon ami istigare odio contro gli avversari politici, preferendo gli insultare le loro idee piuttosto che proporre le sue. Eppure sarebbe interessante capire cosa vorrebbe lui. Vuole un'Italia in cui i le donne trans tornino suicidarsi perché vittima di odio? Vuole che i neonazisti possano scorrazzare come in Ungheria? Vuole che Tump aiuti Putin a invaderci? Vuole che i gay siano discriminati perché lo chiede Jacopo Coghe?
Perché inveire sempre e non proporre mai nulla non pare un atteggiamento costruttivo. E chi lo segue dovrebbe essere informato su quali siano i fini della sua propaganda, così come andrebbe spiegato chi lo stia finanziando.
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