Porro sostiene che la destra avrebbe "salvato" l'Italia garantendo impunità a chi discrimina


Nicola Porro sostiene che bisognerebbe ringraziare il leghista Pillon per aver garantito impunità a chi commette crimini d'odio, perché è grazie a lui la sua amata Rowling potrà venire in Italia a insultare tutte le donne trans che vorrà. In particolare, potrà divertirsi insieme al direttivo dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus nel parlare al maschile delle donne e al femminile degli uomini, ovviamente al solo fine di offendere e denigrare interi gruppi sociali:



L'articolo, a firma di Massimo Balsamo, si tenta di sostenere che la "libertà" implicherebbe il presunto diritto di odiare e di danneggiare l'altrui vita, esattamente come sostiene quel Vannacci che Salvini vuole candidare alle europee:

Sono lontani, lontanissimi i tempi della Scozia sinonimo di libertà. Da due giorni a Edimburgo è entrato in vigore l’Hate Crime Act che estende il crimine di “incitamento all’odio”, finora contemplato soltanto per i casi di razzismo, anche a chi esprime idee contrarie all’identità di genere. In altri termini, verrà punito non solo chi molesta o aggredisce le persone, ma anche chi si azzarda a non condividere l’idea del gender, sostenendo che i sessi siano soltanto due. Ossia cosa dice la biologia, nonché il buonsenso.

In realtà quella legge punisce semplicemente chi etichetta col genere sbagliato le persone trans al fine di denigrarle. E di certo non è "buonsenso" il voler negare il diritto all'esistenza di interi gruppi sociali, come il signor Balsamo sostiene.
Ma dato che Porro sostiene che la diffamazione e la violenza omofobica sarebbero "libertà di espressione" agli occhi dei carnefici, assicura che con Giorgia Meloni e Matteo Salvini ogni simpatizzante dei neonazisti ungheresi potrà danneggiare chiunque vorrà, purché sia paret di una minoranza odiata dalla destra:

Un attentato alla libertà di espressione lapalissiano, destinato a scatenare tensioni nel Paese. Come ben sappiamo, JK Rowling rischia grosso per le sue posizioni sui trans ma non ha alcuna intenzione di fare passi indietro e di cedere per paura di questa legge, lontana parente del ddl Zan.

Naturalmente il ddl Zan non c'entra nulla, ma Porro pare convinto come Mirko De Carli che sia ingiusto punire chi spegne sigarette sui gay. E così ci spiegano che loro vogliono poter insultare le donne trans come e quanto vogliono:

JK Rowling ha sfidato apertamente la Scozia dei fighetti, pronta a mettere in carcere per sette anni chi non si allinea ai diktat della religione Lgbt tanto cara al governo di Edimburgo.

Peccato che l'orientamento sessuale non sia una religione, anche se lo scribacchino di Porro parrebbe divertirsi un mondo a scrivere castronerie finalizzate all'istigazione all'odio. E dato che l'omofobia gli serve per promuovere la destra, ribadisce:

Il dibattito è aperto anche in Italia, anche se è quantomeno curioso che nessuno abbia fatto cenno al progetto – fortunatamente sfumato – del Pd con protagonista Alessandro Zan.

Fortunatamente per chi? Per i delinquenti che commettono reati e che potranno confidare nell'impunità? Per i preti pedofili che si spellavano le mani ai comizi di Adinolfi?

Ovviamente iniziano a dire che sarebbe una vergogna non poter insultare disabili o incitare odio verso i gay:

In Scozia era già reato “fomentare l’odio razziale”, ma da due giorni a questa parte è punito come reato anche il comportamento “minaccioso o offensivo” inteso a fomentare odio sulla base di altre caratteristiche, come la religione, l’età, la disabilità, l’orientamento sessuale e l’identità transgender. Non è tutto purtroppo: sarà inoltre possibile perseguire le persone – la Rowling ma non solo – per quel che dicono nell’intimità della loro casa. Non vi ricorda il tanto chiacchierato disegno di legge contro l’omobitransfobia dem? Anche il ddl Zan prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili.

Buffo vero? Apprezzano un Salvini che inasprisce tutte le pene ma dicono che se si delinque per ragioni d'odio, la pena andrebbe casomai ridotta. E forse Porro pensa che i suoi lettori siano davvero molto stupidi, dato che anche un cretino capirebbe che è una stupidaggine il loro giurare che "sarà possibile perseguire le persone per quel che dicono nell’intimità della loro casa". E sinceramente non si capisce perché il sito di Porro sostenga che il massimo desiderio dei suoi lettori dovrebbe essere quello di andare in giro a sfottere i disabili.

Ci spiegano così che trovano ingiusto punire chi discrimina:

Entrando nel dettaglio, prevedeva la reclusione fino a quattro anni (sempre meglio di sette, per carità) per le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. In altri termini, anche il ddl Zan minacciava la libertà di espressione. L’ostruzionismo del centrodestra ha salvato il Paese da questo provvedimento liberticida ma è vietato abbassare la guardia: l’esempio scozzese dimostra che la furia woke è sempre in agguato.

Massimo Balsamo è certo che il Paese sia stato "salvato" da chi ha garantito impunità ai delinquenti? A questo punto gli poniamo una domanda: se dicessimo che Porro non è meritevole di vivere o che sua madre non ha saputo dargli un'educazione, lui la riterrebbe "libertà di espressione" o ci minaccerebbe di querele? Perché se una teoria vale solo quando si è dalla parte dei carnefici, è nazismo, non certamente "buonsenso" come sostiene il signor Balsamo.

La realtà è che Porro avrebbe rischiato una legge giusta che puniva concretamente i crimini d'odio. Una vera kryptonite per chi sull'odio basa il proprio fatturato.
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