Dopo Salvini che non si riconosceva nel Tricolore, arriva Borghi che non vuole la bandiera europea


Il leghista Matteo Salvini ha fatto carriera dicendo che lui non si sentiva italiano ma padano. Non più tardi del 2011, è mentre si intascava uno stipendio da europarlamentare che cercava ci compiacere i separatisti settentrionali dicendo che il Tricolore non lo rappresentasse: «Non la sento come la mia bandiera», diceva.
Erano i tempi in cui venerava il dio Po, considerandolo il sacro fiume che separava i fantomatici "padani" dalla feccia italiana. Ovviamente la Padania non esisteva, ma lui offendeva il Tricolore e imponeva le false bandiere di quella inesistente terra sostenendo che chi nasceva sopra il Po fosse superiore ai meridionali per diritto di nascita. naturalmente i meridionali li definiva "terroni", intonando cori in cui sosteneva che i napoletani avessero il colera e non si lavassero.
In pratica, trattava i meridionali come oggi tratta i migranti. L'unica costante è il suo sostenere che lui sarebbe superiore agli altri per presunto diritto di nascita. E già allora sfoggiava magliettine griffate con Putin.

Ora è il leghista Borghi a volerci togliere la bandiera europea, sostenendo che a lui non stia bene che l'Italia si riconosca in un'unione più grande. D'altronde il sovranista medio vuole guardare solo al suo orticello, soprattutto se sogna he Putin possa invaderci e renderci una sua colonia
Ma dato che loro fanno tutto sempre contro qualcuno e mai per qualcosa, il leghista cerca di sostenere che quello sarebbe un dispetto a Prodi.



Quando la sinistra parlava di diritti civili, la Lega sosteneva sempre che loro avessero sempre altre priorità. Oggi scopriamo che le loro priorità sono quelle di cancellare la bandiera europea, imporre enormi centrali nucleari davanti a casa e costruire un ponte per cui non sono neppure stati fatti studi seri.
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