L'evangelico Carollo ci definisce "imbroglioni". Ma i fatti parrebbero dargli torto
Non ci risulta che il pastore evangelico Luigi Carollo abbia chiesto il permesso ai giudici di Amici prima di sbatterli sulla sua paginetta per coprirli di insulti. E probabilmente non lo avrà chiesto neppure a Nemo prima di elogiare pubblicamente quei suoi proseliti che lo hanno definito un "disadattato", "da curare" e "dominato dal diavolo".
Ma dato che forse non conosce ciò che diceva Gesù riguardo al non fare agli altri ciò che non si vuole venga fatto a sé stessi, ci insulta gratuitamente perché dice che noi avremmo dovuto chiedere tale Jessica Balestra il permesso di pubblicare un suo scatto durante un programma televisivo.
Avremmo dovuto propendere per uno scatto privato in modo che ci accusasse di violare la sua privacy? E se lui si definisce "commentatore televisivo", perché poi si incazza se lo mostriamo nei rari momenti in cui ha svolto quel ruolo grazie alla sua decisione di cercare di trarre profitto dalla sua ostentata omofobia?
Dandoci degli "imbroglioni" e conquistando il plauso del solito consigliere leghista Binelli, scrive:
Peccato che il vero "imbroglione" parrebbe lui. Nel suo post, che avevamo riportato integralmente, sosteneva esplicitamente che "istituzioni e terzi" dovessero "entrare in gioco" per costringere le donne al parto. Se è verosimile che i "terzi" siano i suoi amici dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, citava persino Dio per sostenere che le donne non potessero decidere dei loro corpi. Quindi non ci pare abbia solo detto che lui non capisse le scelte delle donne come sostiene oggi:
Avvezzo ad elargire giudizi e condanne (anche se Gesù invitava a non farlo), l'evangelico ci fa capire che lui vuole si dica che le donne che abortiscono starebbero facendo "morire una vita" perché Jacopo Coghe vuole che i feti siano ritenuti bambini.
Peccato che poi non paia avere troppi problemi con chi "fa morire una vita" quando si parla dei suoi israeliani che ammazzano i palestinesi o quando i suoi russi bombardano gli ucraini, anche se in quel caso a morire sono bambini già nati e non certamente grumi di cellule. E neppure lo vediamo fustigarsi davanti ai tenti bimbi affogati nel Mediterraneo, quasi come se il suo interesse fisse più rivolto al dominio della donna che a ciò che dice dei feti.
In quella loro abitudine a fare branco e a preferire il bullismo ai Vangeli, un suo amico personale scrive:
Evidentemente questi soggetti sopperiscono alla loro assenza di argomentazioni con insulti e bullismo. Ma pensare che ne siano pure fieri è desolate. E sinceramente ci suscita orrore vedere l'amico personale del pastore Carollo che usa la preghiera come strumento di offesa:
Al posto di pregare contro un'altra persona, perché il signor Francesco non prova a pregare per sé stesso? Date le sue opere, potrebbe averne molto bisogno. Magari potrebbe ritrovare la strada e comprendere che il bullismo non gli darà certamente la vita eterna.
E sinceramente non pare molto "cristiano" una persona che oda il prossimo suo, sostenendo che chi non è fatto a sua immagine e somiglianza dovrebbe andare dallo psicologo:
Quale odio può ridurre una persona ad essere così ossessiona dal voler impedire agli altri di non essere come lui? Quale malsano pensiero lo rende convinto che lui sarebbe migliore degli altri e che ciò lo legittimi a molestarli?
Infatti esiste un solo motivo per cui ci occupiamo degli attacchi ai gay a girma del pastore. Più delle singole sparate, che restano esternazioni di un singolo dalla bassa influenza, ad interessarci ed inquietarci è la frequenza e l'ossessione che porta certe persone a dedicarsi con convinzione alla promozione della discriminazione. Lui pare la testimonianza di come l'omofobia sia wuasi una ragione di vita per certe persone, chiarendo perché è inaccettabile che le istituzioni non difendano e tutelimo chi è loro vittims. Perché magari lui verrà chianato in televisione se dice che i gay sarebbero posseduti dal demonio, ma che onesti cittadini debbano subire la sua incessante persecuzione non pare minimamente accettabile.