La Lega promette "mobilitazione in caso di condanna"


Dato che il sequestro di persona non rientra certamente nei doveri di un ministro, se Salvini sarà giudicato colpevole è giusto che si assuma le sue responsabilità. Mica può sempre ricorrere all'immunità, come già fece quando scappò a gambe levate dal processo per le offese che rivolse a Carola Rackete (alla quale fu invece chiesto di affrontare il processo intentato da Salvini, anche se ovviamente ne uscì vincitrice).
Considerando poi che a processo c'è un leghista che ama dire dire che "chi sbaglia paga" e che bisognerebbe "gettare la chiave", a maggior ragione dovrebbe accettare la decisione dei giudici senza cercare di intimidirli con minacce più o meno velate.

Ciò rende gravissimo il fatto che la Lega prometta azioni contro la legalità se non si dirà che il loro capo avrebbe ogni diritto di violare la legge a fini elettorali. E certamente il sequestro di persona e l'omissione d'atti d'ufficio sono cosa ben diversa dalla "difesa dei confini", motivo per cui è noioso che tutti i leghisti metano sull'imputazione che pende sul loro capo:



Sarà che loro sono quelli che si vestono da unno, che intonano cori contro i migranti e che bevono limoncello e assenzio prima di mettersi alla guida. Ma un ministro della Repubblica ha il dovere le sentenze. Ne prende atto e, semmai, ricorrerà al successivo grado di giudizio se non è soddisfatto. Un ministro non deve produrre conflitti, anche se in gioco ci sono i suoi interessi personali.
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