Pillon attacca Mattarella e si diverte a irridere le feste mussulmane


Il leghista Simone Pillon è solito lamentarsi dei cristiani che perseguitati laddove sono una minoranza. Eppure parrebbe ambire a discriminare le minoranze religiose che esistono in Italia al pari di quegli integralisti a cui rivolge le sue livorose invettive.
Evidentemente intenzionato a dimostrare che lui è incapace di qualsiasi forma di rispetto, oggi si diverte a storpiare i nomi delle feste mussulmane mentre impreca contro Mattarella perché non celebra unicamente le sue feste:



La sua conclusione è che avrebbe ragione Putin e che bisognerebbe credere alle sue teorie complottistiche su una fantomatica "sostituzione etnica". Ed è quindi per imporre la supremazia della sua opinabile idea di "Cristianesimo" che bisognerebbe odiare a morte i migranti, usando la religione come pretesto all'intolleranza. Ed è probabilmente quello il motivo per cui Salvini cerca voti proponendo di imporre crocefissi ai figli di musulmani o preferendo auguri in stile "buona santissima cristiana Pasqua" a frasi più istituzionali e meno inclini a strizzare l'occhio ai fanatici religiosi nostrani.
Qualcuno potrebbe osservare che cattolicesimo dovrebbe essere una religione di apertura e tolleranza. Ma, a vedere ciò che scrive Pillon, i leghisti parrebbero essere rimasti alle crociate.
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