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Perù: il Tribunale Costituzionale elimina la discriminazione verso i gay nelle istituzioni

Tutto ha avuto inizio nel 2003: un giovane venne sorpreso ad avere una relazione omosessuale con un compagno dalla Scuola Tecnica Superiore della Polizia Nazionale di Puente Piedra (Perù) venendo espulso. L'evento scatenò un lungo dibattito e la decisione di allora è stata completamente ribaltata oggi grazie ad una decisione del Tribunale Costituzionale del Perù.
La sentenza ha deciso per il reintegro dell'alunno espulso ma anche sancito un concetto più generale: la condizione di omosessuale non impedisce ad una persona di «La condizione di omosessuale di una persona -recita la sentenza- non significa né deve essere vista come una diminuzione delle sue qualità morali, professionali, mentali o fisiche«.
I giudici, inoltre, hanno contestare l'esame medico anale e la prova psicologica a cui era stato sottoposto il giovane, definiti come «un maltrattamento che viola l'integrità personale [...] un atteggiamento degradante e che non dimostra nulla».
Anche Alan Garcia, il presidente del Perù, ha commentato la sentenza sostenendo che «tutti godiamo del diritto di avere l'orientamento sessuale che vogliamo. Non deve essere un argomento di scherno o di esclusione, dobbiamo essere un Paese moderno e civile».


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