Berlusconi: «Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay»


Anziché dare una risposta seria alle numerose domande rimaste aperte sul cosiddetto "caso Ruby", Berlusconi ha preferito scherzarci sopra in occasione della sua visita all'inaugurazione del salone del ciclo e motociclo presso la Fiera di Milano-Rho. Non contento delle sue prime battute dette fra gli stand («Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby»), una volta salito sul palco ha pensato bene di dichiarare: «Da sempre conduco una attività ininterrotta di lavoro, se qualche volta mi succede di guardare in faccia qualche bella ragazza... meglio essere appassionati di belle ragazze che gay».
Non è la prima volta che Berlusconi ricorre a simili paragoni: già in passato aveva utilizzato frasi omofobe volte a stringere l'occhio ai più incalliti sostenitori del concetto di "virilità italiana", quasi come se il non essere gay fosse un motivo più che sufficiente a giustificare certi eccessi.
In altre parole, il guardare la bellezza di una minorenne (con tutti i dubbi del caso sull'ipotesi che ci sia stato qualcosa in più di un semplice sguardo), l'utilizzo del proprio potere per fini personali, il lasciarsi chiamare "papi" in intimità da un'altra minorenne o, ancora, il considerare la bellezza di una donna come motivo per preferire un ministro piuttosto che un altro siano episodi che si giustifichino automaticamente solo perché comprova del suo essere eterosessuale e, quindi, l'opposto di ciò che pare voglia far passare come il male peggiore: l'essere gay.

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