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La Lega vuole chiudere l'ufficio anti-discriminazioni

In Italia esiste l'Unar (l'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) che ha il compito di contrastare le varie forme di discriminazione contro le minoranze come immigrati, disabili e gay. Lo scorso anno sono state sanzionate le aziende che hanno effettuato assunzioni sulla base di razza e religione o i giornalisti che hanno usato con troppa libertà parole come "negro" e "frocio". Ma anche alcuni uffici pubblici sono stati al centro delle loro attenzioni e, in particolar modo, alcune ordinanze deliberate da comuni governati dalla Lega Nord.
Quando la richiesta di modifica delle delibere presentata dall'Unar non venivano accolte, spesso poi erano associazioni provate a sporgere denuncia e a sottoporsi al giudizio del tribunale, uscendone quasi sempre vincitrici.
E così ha avuto inizio la controffensiva: cinque senatori della Lega Nord capitanati da Sandro Mazzatorta (in foto) hanno presentato un emendamento al decreto ormai noto con il nome di "Milleproroghe", chiedendo la soppressione dell'Unar.
«Questi oscuri burocrati -sostiene Mazzatorta- da sei mesi a questa parte si sono messi a fare politica trasformandosi in maestrini dalla penna rossa: qui siete razzisti, lì xenofobi». Ed ecco dunque la soluzione: se qualcuno ti impedisce di agire contro la legge, basta togliere di mezzo il controllore e ognuno può tornare a fare ciò che più gli piace. Peccato che a rimetterci saranno le minoranze che, in molti casi, si ritroveranno privi di un organismo statale che li tuteli.


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