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Malesia: lo stato apre centri rieducativi per ragazzi gay

"Guarire" i ragazzi effeminati. È questo l'obiettivo che le autorità dello stato del Terengganu, in Malesia, vogliono raggiungere attraverso l'apertura di un "centro di rieducazione" per ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni. La selezione è affidata al giudizio dato dagli insegnanti di scuola, chiamati a segnalare i comportamenti ritenuti troppo effeminati. Al momento i centri stanno già ospitando sessantasei ragazzi.
A favore dell'assurdo progetto si è schierato anche il ministro dell'educazione malesiano, il quale ritiene sufficiente specificare che le liste state accuratamente scremate prima della selezione finale per sostenere che i ragazzi potrebbero avere dei problemi qualora il loro comportamento non venisse corretto in tempo. Ma anche nel Paese -nel quale l'omosessualità è tutt'oggi considerata un reato- ci sono delle voci di dissenso: Shahrizat Abdul Jalil, il ministro delle donne, sostiene l'illegalità di queste strutture e ne ha chiesto l'immediata chiusura. A suo parere, inoltre, una selezione dei ragazzi sulla base dei loro atteggiamenti effeminati (o presunti tali) potrebbe risultare un vero e proprio trauma e rivelarsi dannoso per la loro salute mentale.
Pareri negativi all'apertura dei campi sono giunti anche da numerose associazioni gay e per i diritti umani, sottolineando come episodi simili possano anche alimentare nuove ondate omofobe in un Paese dove la comunità lgbt non ha certo vita facile.


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