Torna l'ombra del bavaglio su Internet


Ci avevano già provato nel 2010, ma le manifestazioni e le proteste dei cittadini (unite a voci critiche da parte dei finiani -ai tempi in forza alla maggioranza- e di alcuni deputati dello stesso Pdl) riuscirono ad avere la meglio su quella che era stata da tutti definita la «legge bavaglio». Ora, a poco più di un anno di distanza, il governo ci riprova e presenta una norma già ribattezzata con il nome di «ammazza blog».
Il tutto è contenuto nel ddl contro le intercettazioni -fortemente voluto dal premier Silvio Berlusconi- realizzato da Angelino Alfano ed approdato oggi alla Camera. All'interno del comma 29 i blog vengono equiparati ai siti di informazione e vene imposto ai loro gestori a rettificare ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si ritengano lesi dal contenuto (indipendentemente dalla fondatezza o meno) entro 48 ore dalla richiesta. In caso contrario si rischia una multa fino a 12 mila euro.
In altre parole potrebbe bastare un week-end al mare o due giorni senza controllare la posta elettronica, perché un blogger amatoriale possa per finire nei guai per aver espresso il proprio punto di vista (peraltro anche nel caso in cui venga comprovato che non sussista diffamazione alcuna) solo per non aver dato spazio alla rettifica nei tempi previsti dal comma.
Un'ipotesi che è stata fortemente contestata dal mondo di Internet e dai blogger di ambedue gli schieramenti politici che intravvedendo rischi troppo elevati per chi vuole raccontare l'attualità o esprimere il proprio pensiero in maniera del tutto amatoriale.
Ed è così che si sta già preparando ad una nuova ondata di proteste simile a quella già avvenuta lo scorso anno, in occasione di una norma simile, o come lo luglio scorso luglio quando il governo propose l'introduzione della possibilità di multare e di inibire l'accesso a determinati contenuti senza bisogno di passare dall'autorità giudiziaria (ed anche in quel caso ad essere molto criticate furono le 48 ore di tempo lasciate agli autori per la rimozione del materiale contestato).
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