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La Corte di Budapest annulla il divieto del Gay Pride

In Ungheria lo svolgimento dei Gay Pride non è mai stato semplice. In passato si sono verificati disordini legati all'intervento di gruppi neo-nazisti e anche dal punto di vista politico la comunità lgbt non gode di particolare benevolenza (proprio di questi giorni è stata avanzata una proposta di legge che prevede 8 anni di carcere per le effusioni in pubblico fra persone dello stesso sesso).
Intenzionati a bloccare lo svolgimento della manifestazione di quest'anno (prevista a Budapest il 7 luglio prossimo), le autorità si sono inventati una scusa abbastanza patetica: l'hanno vietata perché avrebbe creato intralcio al traffico.
La Corte cittadina, però, non è stata al gioco e con una sentenza ha annullato il divieto imposto dalla polizia. Secondo i giudici, infatti, il problema sollevato dagli oppositori può essere facilmente risolto, ad esempio deviando la circolazione sulle strade che ospitano le maratone o su percorsi in bicicletta.
La battaglia, però, non è ancora vinta. Alcuni esponenti politici, infatti, starebbero ipotizzando l'approvazione di una legge dell'ultimo minuto che riguardi la morale pubblica e una fantomatica attenzione alla salute mentale dei giovani. In tal modo potrebbero riuscire nel loro intento di impedire definitivamente lo svolgimento del Pride.


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