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Arcigay: «Basta simboli: vogliamo diritti e doveri reali»

Arcigay ha manifestato soddisfazione senza entusiasmo per l'approvazione di un registro delle unioni a Milano, chiedendo che si vada oltre i gesti simbolici con diritti reali per le famiglie composte da persone dello stesso.
«A 19 anni dal registro di Empoli, anche Milano, con qualche ritardo sulla tabella di marcia, si aggiunge agli oltre novanta comuni italiani che hanno istituito registri simbolici -ha dichiarato Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay- Siamo evidentemente soddisfatti. Non possiamo però non notare l'assenza di Roma dallo scacchiere di città che, grazie ai registri, guardano all'Europa dei diritti. Di più, le modalità di approvazione del registro a Milano, con continue minacce e retromarce dei cattolici sul terreno della piena equiparazione di omosessuali ed eterosessuali palesano,ancora una volta, l'incapacità di questa classe politica di parlare coralmente l'alfabeto della laicità. Il risultato è un Paese che confina le famiglie di persone dello stesso sesso in una apartheid intollerabile. È ora di dire basta, con una legge sul matrimonio per tutti. Questo ingombrante segnale che arriva da Milano è una richiesta perentoria al Parlamento in questo senso. Oggi comunque per il Paese una giornata di festa».


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