Papua Nuova Guinea: leader dell'opposizione chiede la depenalizzazione dell’omosessualità


Esistono ancor oggi Paesi in cui l'omosessualità è considerata reato, come nel caso della Papua Nuova Guinea, suno tato indipendente dell'Oceania in cui chi compie atti omosessuali può essere punito con una condanna che arriva fino a 14 anni di carcere.
Dame Carol Kidu, attuale leader dell'opposizione, pare intenzionata a porre fine a questa situazione. In occasione di una riunione parlamentare della regione del Pacifico, tenutasi a Brisbane, ha invitato il proprio Paese a scegliere la depenalizzazione.
Nel suo discorso Kidu non ha mancato di sottolinare come questa soluzione potrebbe anche contribuire ad arrestare la diffusione dell'hiv, permettendo a gay e lesbiche di non dover più nascondersi e di dover ricorrere a rapporti spesso consumati in situazioni a rischio.
La leader ha risposto anche alle accuse di quanto sostengono che l'omosessualità sia colpa dell'occidente: «Ad essere sinceri non è vero -ha dichiarato- Scritti antropologici indicano chiaramente che l'omosessualità esisteva, e che in alcune zone della Papua Nuova Guinea era tradizionalmente usata come rituale in cerimonie di iniziazione»
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