La Francia approva i matrimoni gay


La promessa è stata mantenuta. Era lo scorso luglio quando Dominique Bertinotti, ministro per la famiglia, annunciò che matrimoni gay sarebbero divenuti una realtà in Francia entro un anno. Si trattava di uno degli impegni presi durante la campagna elettorale di Francois Hollande e, quindi, a pieno titolo legittimato dal voto popolare.
L'iter del progetto di legge, però, è stato tutt'altro che semplice a causa della strenua opposizione della Chiesa e delle violenze gratuite attuate dagli oppositori. Ma il lieto fine non è mancato con l'approvazione definitiva (seppur ampiamente preannunciata) di una norma che consentirà finalmente ai gay d'oltralpe di non essere più considerati cittadini di serie b. Ad attenderli, infatti, d'ora in poi ci saranno gli stessi diritti e gli stessi doveri soni ad oggi riservati alle sole coppie eterosessuali.
Legge è stata approvata in maniera definitiva con 331 voti a favore e 225 contrari. La Francia è divenuta così il quattordicesimo Paese al mondo a permettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ora bisognerà attendere indicativamente un paio di mesi prima di poter assistere alle prime cerimonie.
Soddisfazione è stata espressa anche da Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, che ha così commentato la notizia: «Il "sì" francese, che stabilisce che gli affetti di gay e lesbiche hanno lo stesso valore di quelli eterosessuali e rivoluziona profondamente l'istituto del matrimonio, è la vittoria di chi crede che una società migliore è possibile. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso è il trionfo della giustizia sociale e di coloro che si riconoscono nella democrazia, nella tolleranza e nell'uguaglianza».
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