La California vota per abolire l'esenzione fiscale degli scout: ancora troppe discriminazioni verso i gay


La mezza apertura degli scout statunitensi ai ragazzi gay (forse più simbolica che pratica) è piaciuta a pochi, tant'è così che il senatore democratico Ricardo Lara ha proposto un disegno di legge che prevede l'eliminazione dell'esenzione fiscale riservata ai Boy Scouts of America (BSA) sino a quando non verranno accettati anche volontari e personale omosessuale. «La parità non ha una data di scadenza -ha dichiarato- La discriminazione non deve essere sovvenzionata».
Insomma, la nuova politica dell'associazione (che a partire dal prossimo 10 gennaio permetterà l'ingresso dei ragazzi gay solo all'interno di quei gruppi che decideranno di accoglierli, mantenendo un ferreo bando per gli adulti) è stata giudicata in contrasto con i principi di non-discriminazione sulla base dell'identità di genere, razza, orientamento sessuale, nazionalità o religione. Motivo che ha spinto il Senato della California a votare a favore della proposta (con 27 voti favorevoli e 9 contrari). Ora il progetto dovrà passare nelle mani dell'Assemblea e sarà necessaria la maggioranza dei due terzi (così come previsto in California per tutte le norme che modificano la normativa fiscale). Se convertito in legge, le organizzazioni come la BSA si troveranno a dover pagare le tasse sulle donazioni, sulle quote associative e sugli introiti derivanti dalle loro raccolte fondi.
Dal canto loro, i vertici dell'associazione contestano la decisione e, qualora la norma dovesse essere tramutata in legge, minacciano di citare in giudizio il Governo, sostenendo di essere stati discriminati sulla base delle loro convinzioni religiose.
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