Gli scout statunitensi hanno abolito (in parte) la messa al bando dei ragazzi gay


Il 60% dei 1.400 delegati riuniti nel Congresso Nazionale di Grapevine, in Texas, ha votato per chiedere l'abolizione della messa bando dei ragazzi dichiaratamente gay dagli scout statunitensi. La decisione avrà effetto immediato su oltre 100mila gruppi, coinvolgendo un totale di circa 3 milioni di ragazzi ed un milione di adulti.
Il risultato, però, pare tutt'altro che soddisfacente se si guardano i vari punti della risoluzione adottata: nonostante l'abolizione della messa al bando nazionale, ogni singolo gruppo potrà continuare a decidere se accettare o meno ragazzi gay. Insomma, chi vorrà discriminare potrà continuare a farlo. Inoltre la proposta riguardava i soli ragazzi, prevedendo già a priori che agli adulti dichiaratamente gay sarebbe stata comunque impedita ogni partecipazione associativa.
Il tutto è confermato anche dal comunicato stampa diffuso dai Boy Scouts of America, nel quale si precisa che l'inserimento nei gruppi dei gay è reso possibile solo dalla loro ferma condanna di qualsiasi tipo di rapporto sessuale (sia etero che gay) negli anni dello scoutismo e, al contempo, si rassicura sul fatto che le porte resteranno sbarrate per gli adulti gay (asserendo anche che non verrà presa in considerazione a breve alcun ulteriore restringimento dell'attuale divieto).
Da sottolineare è che, nonostante l'apertura sia minima, ci sia voluto più di un anno di dibattito per arrivare alla decisione e c'è stato pure chi ha avuto da ridire: se da un lato il presidente dell'associazione, Wayne Perry, aveva preso posizione a favore della risoluzione, parere diametralmente opposto era stato espresso dal capo della Southern Baptist Church, Frank Page, che ha chiesto a gran voce di mantenere attivo il bando. Inutile dire che il peso dei gruppi religiosi ha giocato (e forse giocherà a livello locale) un ruolo importante nel dibattito, soprattutto considerato come siano loro a fornire il 70% delle sovvenzioni.
Intanto su Internet ha iniziato a circolare un video che mostra la violenza a cui l'associazione sottopone quanti decidono di fare coming out. Le immagini mostrano un 19enne del Missouri che viene cacciato dal campo scout a cui stava partecipando dopo aver parlato della propria sessualità ad uno degli educatori. «Per quanto mi riguarda -gli dice l'adulto- il tuo stile di vita è il tuo stile di vita. Non ha nulla a che fare con il modo in cui guardo o giudico una persona. Tuttavia, visto cosa mi hai appena detto, sei automaticamente fuori dal programma... A questo punto non ho altra scelta».
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