L'ipocrisia dell'Unione Cristiani Cattolici Razionali

Si chiamano Unione Cristiani Cattolici Razionali, anche se nel leggere i loro articoli appaiono piuttosto un gruppo d'odio nei confronti dei gay, quasi come se il credo religioso fosse un qualcosa da poter riassumere in una battaglia contro i diritti altrui. Ma al di là degli estremismi e delle campagne d'odio a cui la stampa cattolica ci ha tristemente abituato (peraltro nel silenzio e nella compiacenza degli altri prelati), i loro discorsi non sono sempre così lineari.
Era lo scorso gennaio e le Femen organizzarono una protesta in piazza San Pietro durante l'Angelus. Una donna reagì urlando: «Sei il diavolo! Via! Sparisci!» ed iniziò a prenderle ad ombrellate. La condanna a quanto avvenuto da parte dei Uccr non si fece attendere e sul loro sito sentenziarono: La dimostrazione delle attiviste di Femen in piazza San Pietro durante l'Angelus di domenica scorsa può essere presa a paradigma del livello di tolleranza di cui sono capaci certi "movimenti"». Ed ancora: «Se entrassi in un qualsiasi circolo omosessuale brandendo un cartello con scritto, ad esempio, "State zitti" o "Io credo in Dio", il minimo che potrebbe capitarmi sarebbe di essere tacciato per omofobo. Invece quattro "signorine" esibizioniste possono tranquillamente pensare di creare un'indegna gazzarra durante una riunione di preghiera a cui partecipano migliaia di fedeli e di imporre il silenzio ad una persona che, piaccia o no, è un'autorità morale e una guida spirituale per milioni di persone. Chi è il vero intollerante?».
Siamo a luglio e quanto da loro immaginato si è effettivamente verificato durante il Gay Pride di Seattle. In quell'occasione, infatti, alcuni predicatori cristiani hanno attraversato il corteo brandendo cartelli con scritto «Gesù salva dal peccato e invita a convertirsi». Eppure la premessa fatta qualche mese fa pare non valga più e l'Uccr non ha dubbi nel dire che quei due stanno «legittimamente manifestano il loro dissenso, assolutamente pacifico, verso la sfilata gay». Ed è così che raccontano con enfasi come «diversi omosessuali si sono avvicinati riempiendoli di insulti rabbiosi». Il tutto al solo fine di sentenziare che i gay sono violenti ed intolleranti vero chi si oppone al Gay Pride.
Quasi come se fosse una consuetudine, l'autore dell'articolo non ha perso tempo ad auto-assolversi da qualsiasi accusa di discriminazione, asserendo che i Pride sono «manifestazione criticata anche dagli omosessuali stessi», a suo dire ben consci di apparire «ridicoli e pagliacci». Una predica che giunge da un pulpito curioso, soprattutto se si considera come le manifestazioni cattoliche -soprattutto se avulse dal loro contesto così come questi "fedeli" sono soliti fare quando criticano gli altri- non rischiano certo di apparire meno ridicole. Se un alieno dovesse giungere sulla Terra, credete che rimarrebbe più scioccato da una folla multicolore in festa o da una processione di persone che si auto-flagellano dietro ad una qualche statua portata su baldacchini fiorati?
Senza voler entrare nello specifico dei singoli casi e mantenendo il discorso ad un livello più ideologico, anche un'altro fatto non passa inosservato. Da una parte ci sono attivisti che chiedono diritti per sé e per la propria comunità, dall'altra ci sono attivisti che chiedono che agli altri non siano concessi i loro stessi diritti. Se tornassimo a chiedere al nostro fantomatico alieno quante dei due atteggiamenti sia più cristiano, temo che la sua risposta non compiacerebbe di certo l'Uccr...


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