Associazioni gay contro il Pd: «Complici dei vescovi»


Mentre Ivan Scalfarotto difende a spada tratta la legge approvata ieri alla Camera (di cui è stato relatore), le associazioni si sono date appuntamento davanti all'assemblea nazionale del Pd per manifestare il proprio dissenso e per far sentire la prove voce.
«L'emendamento Gitti svuota la legge Mancino ed è una chiara offesa agli omosessuali di questo paese -ha dichiarato Mancuso, presidente di Equality Italia- Mi chiedo: come mai adesso c'era bisogno di una specifica norma sui reati omosessuali? Si è voluta fare un legge salva-vescovi, con un emendamento che grida vendetta e lascia libertà di insulto a Forza Nuova e a Militia Christi. Un capolavoro».
Anche Andrea Maccarrone, del Circolo Mario Mieli, precisa: «Alla base della mobilitazione c'è l'emendamento Gitti alla legge sull'omofobia: un provvedimento che ci insulta. Paradossalmente oggi è più grave se un singolo mi insulta in un bar che non essere insultato da un partito che fa dell'omofobia la sua ragione sociale».
«Avevamo chiesto una norma contro le discriminazioni, ne abbiamo ottenuta una che quelle discriminazioni -nelle scuole, nei luoghi della formazione e perfino nei presidi sanitari- le definisce per legge, di fatto sdoganandole» è invece lo sfogo di Arcigay Bologna, mentre Gaynet aggiunge: «La legge approvata ieri alla Camera è un morto che cammina, in Senato non ha i voti per passare se non si punta alla maggioranza laica trasversale che ci sarebbe stata anche alla Camera. È stata infatti la volontà di accontentare l'ala clericale del Pd e di Sc che ha portato all'approvazione di un testo che anziché combattere l'omofobia finisce per legittimarla all'interno delle organizzazioni politiche, sindacali, religiose e persino, massima offesa, sanitarie».
Proteste sono giunte anche dall'associazione di destra Gaylib: «Visto come sta andando con la legge anti-omofobia direi che senz'altro il Vaticano ha superato l'Italia. L'arrivo di Papa Francesco ha mandato in pensione Ratzinger e Bertone mentre noi abbiamo ben attivi in Parlamento Giovanardi, Binetti...».
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