Legge contro l'omofobia: il voto slitta ancora


Il voto sul progetto di legge contro l'omofobia sarebbe dovuto tenere questa mattina ma le dimissioni del relatore del Pdl, Antonio Leone, hanno portato la presidente della commissione Giustizia a chiedere un ennesimo rinvio del operazioni di voto a questo pomeriggio pomeriggio. La proposta ha ottenuto il voto favorevole dall'intera aula con l'escursione di Lega (che proponeva un rinvio del testo alla commissione) e di M5S (contrario a qualsiasi ulteriore rinvio, sostenendo che «È già troppo tempo che si sospende il voto. La ricerca di un compromesso nella maggioranza è vergognosa e non rispettosa dell'Aula»).
La discussione riprenderà così alle 16 in modo da consentire al comitato dei nove di riunirsi riunito con l'obiettivo di «risolvere alcuni problemi» legati al testo dopo le spaccature registrate con il Pdl (che in sede di commissione si era detto contrario alle sanzioni previste chi discrimina i transgender).
Ieri il testo ha superato il temuto l'ostacolo delle pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pdl, Lega e Fratelli d'Italia. Nonostante il voto segreto richiesto dalla Lega, sono state respinte con 405 voti contro 100.

Update: Alle 16.20 circa, Ivan Scalfarotto ha preso la parola per chiedere l'inversione dell'ordine del giorno in modo da rimanda il voto sulle mozioni alla legge contro l'omofobia (in modo da offrire più tempo ai nove capigruppo per trovare un'intesa comune). Con 211 voti di scarto, la richiesta è stata accolta. Titti di Salvo (Sel) ha così preso la parola per chiedere che si tenesse una "seduta fiume" volta a garantisse l'esame sul progetto di legge, ma il presidente di turno -Luigi Di Maio- ha liquidato la sua questione dicendo che alle 19.30 ci sarà la conferenza dei capi gruppo e che saranno loro a stabilire il nuovo ordine dei lavori (e le eventuali modalità).
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