Berlusconi: «I grandi imprenditori vengono linciati per l'espressione di un libero pensiero»


I «grandi imprenditori vengono ideologicamente e pubblicamente linciati per l'espressione di un libero pensiero». È quanto avrebbe dichiarato Silvio Berlusconi in una lettera aperta che sarà pubblicata sul prossimo numero della rivista cattolica Tempi. Anche se non vi sarebbe alcun riferimento esplicito alle polemiche che hanno seguito le parole pronunciare da Guido Barilla, il riferimento alla vicenda appare quasi scontato.
Non va dimenticato, infatti, che il settimanale che ospiterà il discorso è da sempre in prima linea contro il riconoscimento della famiglie gay, nonché il promotore di una raccolta firme finalizzata all'affossamento della legge contro l'omofobia (da loro ritenuta in contrasto con la «liberà d'opinione» dei cattolici). Dall'altra parte abbiamo un uomo politico che ha più volte dimostrato ben poca attenzione per i gay (si ricordi quando cercò di liquidare le questioni riguardanti le olgettine affermando che è «Meglio essere appassionati delle belle ragazze che gay» o quando si vantò di aver impedito che i matrimoni gay potessero essere approvati in Italia) ed attualmente alla disperata ricerca di consensi dopo i guai giudiziari che lo hanno travolto Non ci sarebbe da stupirsi, dunque, se l'omofobia fosse stata scelta ancora una volta come arma per ottenere la simpatia dei cattolici più estremisti.

Nella sua lettera Berlusconi spiega anche il perché della sua scelta di aprire la crisi di governo: «Ho scelto la via del ritorno al giudizio del popolo -scrive- non per i "miei guai giudiziari" ma perché si è nettamente evidenziata la realtà di un governo radicalmente ostile al suo stesso compagno di cosiddette "larghe intese"». Non marcano poi anche le consuete accuse alla magistratura («I settori politicizzati della magistratura sono pervenuti a un'incredibile, ingiusta perché infondata, condanna di ultima istanza nei miei confronti») e delle sue aziende («Berlusconi -scrive parlando di sé in terza persona- non è uno di quelli che hanno spolpato Telecom o hanno fatto impresa con gli aiuti di Stato. Berlusconi è uno dei tanti grandi e piccoli imprenditori che al loro paese hanno dato lavoro e ricchezza»). Frecciate sono state riservate anche a Letta e Napolitano che, a suo dire, «avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l'agibilità politica».
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