I lefebvriani sul funerale di Priebke: «Più grave dare la comunione a Luxuria»


Sappiamo tutti che Erich Priebke è stato un capitano delle SS che, durante la seconda guerra mondiale, ha partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Neppure dopo la condanna all'ergastolo ha mai manifestato alcun pentimento per le sua azioni e non stupisce, dunque, se dopo la sua morte nessuno volesse ospitarne le esequie.
Ad aprire le porte al boia, però, è stata la comunità di San Pio X ad Albano Laziale. Il sindaco aveva tentato di impedire la funzione attraverso un'ordinanza che impedisse il passaggio della salma ma, dopo l'annullamento da parte del prefetto, nulla ha più potuto impedire che la funzione religiosa venisse organizzata nella chiesa dei lefebvriani (un gruppo di cattolici seguaci di monsignor Marcel Lefebvre, un sacerdote scomunicato da papa Giovanni Paolo II per aver ordinato dei vescovi senza il suo assenso. Da notare è come tra loro figuri anche monsignor Richard Williamson, un vescovo che nega che l'olocausto sia mai esistito e la cui scomunica è stata revocata da papa Benedetto XVI).
Alla fine il funerale è stato rimandato a causa degli scontri scoppiati nel pomeriggio (in seguito all'arrivo della salma e di alcuni manifestanti neo-nazisti muniti di caschi e catene) ma la polemica si era già infuocata nelle scorse ore anche per alcune affermazioni rilasciate dal gruppo di religiosi.
Interpellato al telefono da Antonio Iovane di Radio Capital, il celebrante dei lefebvriani -don Pierpaolo Petrucci (nella foto)- ha colto l'occasione per attaccare il presidente della Cei -Angelo Bagnasco- asserendo che «Dovrebbero guardarsi loro dal dare scandalo visto che Bagnasco ha dato la comunione a Luxuria. Questo è peggio». Il riferimento è all'eucarestia che Vladimir Luxuria ha ricevuto dal cardinale in occasione dei funerali di don Andrea Gallo.
Immediate sono giunte le prime reazioni. «Ai nazisti il funerale e per noi omosessuali il rogo? Roba da Inquisizione. Sono forte, ma ci sono dichiarazioni che feriscono paragonatemi a tutti ma non a un boia nazista che ha sulla coscienza 335 morti di cui non si è mai pentito» è il commento di Luxuria.
Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ha aggiunto: «Il paragone tra Priebke e Luxuria avanzato dai lefebvriani è roba da matti e da nazisti. A Luxuria va la nostra solidarietà. I lefebvriani dovrebbero piuttosto meditare su quante persone lgbt furono vittime della persecuzione nazista e di quel genocidio di cui Priebke fu protagonista». Dello stesso avviso è anche Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, che ha aggiunto: «I lefebvriani aggiungono squallore allo squallore e si scagliano contro una persona rispettabilissima come Vladimir Luxuria, assimilandola al folle sanguinario del Terzo Reich [...] Chi con disinvoltura chiude gli occhi davanti al più grande sterminio della storia dell'umanità non ha i requisiti minimi per prendere parte a un dibattito civile e merita di essere assimilato agli stolti superstiziosi e agli adoratori dell'occulto».
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