Nuove immagini shock dalla Russia: neonazisti tortunano un ragazzo gay di origini africane


Dalla Russia continuano ad arrivare nuove testimonianze delle violenze perpetrate dagli ultranazionalisti di Occupy Pedophilia, un gruppo omofobo che -nascosto dietro la scusa di voler combattere la pedofilia- tenta di colpire chiunque sia ritenuto "colpevole" di essere gay. Il tutto nella più totale impunità.
Questa volta è un ragazzo di origini africane, studente presso la Shukhov State Technological University, ad essere caduto nella loro trappola. Una volta adescato su Internet, il 20enne si è presentato a quello che credeva sarebbe stato un appuntamento galante con un altro ragazzo, ma ad attenderlo c'era il gruppo di neonazisti. Ed è così che in un video lungo più di 30 minuti (pubblicato da uno degli aggressori, Yury Zigunov sul social network russo VK.com) è possibile vedere tutto l'orrore delle umiliazioni e torture a cui il giovane è stato sottoposto.
Nell'introduzione che accompagna il video si legge: «Un neg**ro in studi generali alla Shukhov State Technological University è venuto dall'Africa , è venuto qui ed ha subito iniziato a praticare le loro azioni più gay. Si è offerto di fare sesso ed è venuto nell'appartamento dov'è stato catturato. Voleva trovare un partner». In conclusione si invita anche a guardare e condividere quanto più possibile il video, un orrore di cui solo dei malati di mente potrebbero andare fieri.
Nelle immagini gli aggressori propongono al ragazzo di fare sesso con un gatto, gli rasano una striscia di capelli (per poi pitturarla con il lucido da scarpe), lo obbligano a baciare un'anguria (poi spappolata sul suo volto), gli impongono di simulare del sesso orale con una bottiglia di birra, lo forzano a pronunciare insulti razzisti ed omofobi rivolti a sé stesso e lo costringono a tenere il pollice ad uncino (riproducendo il simbolo del gruppo). Il tutto mentre è difficile non notare negli occhi dello studente un misto di rassegnazione e di disperazione.
Il gruppo ultrazionalista afferma anche che il ragazzo sia ora stato espulso dalla sua università, mentre ai suoi carnefici (in maggioranza pronti a presentarsi a viso coperto e con i loro nomi) non è accaduto assolutamente nulla, nonostante quanto si vede sia illegale anche dopo l'entrata in vigore delle norme anti-gay volute da Putin.

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