L'estrema destra che sogna la Russia


Si intitola "Noi sosteniamo il presidente Putin contro le adozioni alle coppie gay" e sull'immagine di copertina sventolano fiere le bandiere deLa Manif Pour Tous. È una delle delle tante pagine omofobe che spopolano su Facebook e che il social network (contrariamente a quanto avvenuto per i baci gay) si rifiuta di rimuovere (qui la risposta ripubblicata ad una segnalazione di Spetteguless).
Nei messaggi l'adozione passa immediatamente in secondo piano e ad essere attaccati sono i gay in quanto tali: «Nella nazione Russia -si legge- il vero unico matrimonio è tutelato contro ogni squallida e meschina contraffazione! Chi sostiene la nazione russa sostiene i valori della nostra civiltà! Contro l'Unione Europea degli usurai e delle lobby del degrado omosessualista». Ed ancora: «Invochiamo le sacre spade cosacche affinché sia fatta giustizia in questo occidente di miserabili ominidi».
Poi non manca una strenua difesa dell'estrema destra (fascisti, nazisti e neo-nazisti) ed uno sfruttamento di bambini minorenni fotografati con un bollino della La Manif Pour Tous incollato sulla mano in «difesa della famiglia tradizionale». C'è anche una finta immagine (ma spacciata come reale) in cui il senatore americano Mccain è ritratto sanguinante: «Ecco cosa succede -si legge- quando si vanno a rompere i c...ioni nelle case altrui... L'Ucraina non cederà alle pressioni americane e omosessualiste della UE». Immancabili i commenti in cui si plaude al pestaggio («purtroppo» falso commenta qualcuno), così come è un'esaltazione della violenza a figurare anche nel messaggio che inneggia a «fieri cosacchi e vari rappresentanti religiosi hanno impedito (con la forza, ndr) il meeting di un gruppo omosessualista che intendeva sfidare il divieto di propaganda omosessuale rivolta ai minori».
A non passare inosservati sono anche gli argomenti più populisti inseriti nella pagina e volti ad attaccare il governo, l'Europa e le tasse: insomma, un simbolo di una comunicazione che vuole sfruttare il crescente dissenso popolare per propagandare le proprie idee. Allo stesso modo è difficile non notare come tra i commentatori più attivi vi sia anche Alida Vismara, una donna nota per il suo costante impegno anti-gay e per le sue teorie a favore delle cosiddette "terapie riparatrici", che pare testimoniare come dietro a tutti questi gruppi d'odio vi siano sempre gli stessi volti, lasciati liberi di agire indisturbati da una politica indifferente al problema.
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