Anche la Lituania propone una legge anti-gay


Nonostante l'Europarlamento continui a chiedere il rispetto dei diritti delle persone lgbt, è da uno dei suoi stati membri che pare giungere una nuova minaccia. Il Parlamento lituano, infatti, si è ritrovato a votare un pacchetto di leggi ispirato alle politiche omofobe di Putin: la proposta andava dal divieto di ogni tipo di discorso, parata, manifesto o video a sostegno dei diritti degli omosessuali (con multe sino a 2400 dollari), al divieto esplicito alle unioni e alle adozioni gay. Si è cercato anche di colpire i transessuali attraverso l'introduzione di un divieto alle cure ormonali e alle operazioni chirurgiche per il cambio di sesso.
Il deputato lituano Petras Gražulis, promotore della proposta di legge (in foto), ha spiegato come la sua azione fosse volta principalmente ad impedire l'organizzazione dei gay pride. Lo scorso anno, infatti, la politica non riuscì a sottrarsi dal concedere il permesso ad una parata per le strade della capitale, dato che in quel periodo la Lituania sedeva alla presidenza di turno dell'Unione europea e l'attenzione internazionale era troppo alta.
«Gli omofobi erano davvero frustrati perché non potevano fermarci» racconta une esponente delle associazioni lgbt lituane, secondo il quale ci si trova di fronte ad una «legge propaganda» fatta «nello stile russo antigay» introdotta come "vendetta" per la manifestazione dello scorso anno.
Nella giornata di ieri, con 39 voti contro 34 (a cui si sommano 20 astensioni), si è deciso di affossare la norma e di non permettere il proseguo del suo iter parlamentari. Defezioni si sono registrate anche fra i conservatori (la parlamentare Maria Cigriejiene ha ironizzato: «Perché si sta parlando di valori familiari? Se ricordo bene, l'onorevole Gražulis ha appena rotto con sua moglie»), la maggioranza risicata e il continuo riproporsi di norme omofobe non fa che sottolineare come il rischio di legalizzare la discriminazione sia reale anche in Europa.
Attualmente restano in discussione nel parlamento lituano altre tre leggi anti-gay: una misura (creato sempre da Grazulis) prevede che gli organizzatori dei gay pride paghino di tasca propria le spese per la sicurezza e l'ordine pubblico per l'evento; lun'altra prevede une splicito divieto alle adozioni; un terza legittimerebbe la denigrazione della comunità LGBT della Lituania.
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