Altri giudici di Virginia e Florida giudicano incostituzionale il divieto alle nozze gay


Continua l'inarrestabile ondata di sentenze favorevoli per le coppie gay e lesbiche che intendono sposarsi: in Virginia la Corte d'Appello di Richmond del 4° Circuito degli Appelli, confermando la decisione presa dal giudice Arenda Wright Allen il 13 febbraio scorso, ha dichiarato illegittimo l'emendamento costituzionale, che riconosce il matrimonio come sola unione tra un uomo ed una donna, approvato nel 2006 prima dall'Assemblea Generale della Virginia e poi dal 57% degli elettori.
La decisione è stata presa da 2 dei 3 giudici. Il giudice Floyd, nominato dal Presidente Bush senior, scrive:

Riconosciamo che un matrimonio tra persone dello stesso sesso possa mettere alcune persone profondamente a disagio. Tuttavia, l'inerzia e l'apprensione non sono basi legittime per negare alle coppie dello stesso sesso giusto processo e uguale protezione delle leggi. Il matrimonio civile è uno dei capisaldi del nostro modo di vivere. Esso consente alle persone di celebrare pubblicamente e di dichiarare la loro intenzione di formare unioni permanenti, che forniscono un'intimità senza precedenti, compagnia, sostegno emotivo, e di sicurezza. La scelta del se e chi sposare è una decisione profondamente personale che altera il corso della vita di un individuo. Negare alle coppie dello stesso sesso tale scelta vieta loro di partecipare pienamente nella nostra società, che è precisamente il tipo di segregazione che il Quattordicesimo Emendamento non può tollerare.

La sentenza non entrerà subito in vigore, ma se entro sette giorni nessuna delle parti chiederà alla 4° Circuito di rivedere il caso (en banc review, in inglese, o sezioni unite in italiano), in Virginia le coppie gay e lesbiche potranno sposarsi. Questa è il secondo Circuito ad aver emesso una sentenza a favore delle coppie omosessuali. Aspettiamo ora, le argomentazioni dinanzi al 6° e al 7° Circuito ad agosto e dinanzi al 9° Circuito a settembre.

Intanto in Florida il giudice Sarah Zabel dell'11° distretto giudiziario per la Contea di Miami-Dade ha dichiarato incostituzionale l'emendamento n. 2 approvato nel 2008 dal 62% degli elettori della Florida. A differenza della sentenza del giudice Garcia della settimana scorsa, che avrebbe avuto effetto nella sola contea di Monroe, la decisione della giudice Zabel copre tutto lo stato della Florida. Entrambe le sentenze, al momento, sono state sospese in vista dell'appello.
Il giudice Zabel, per scrivere la sentenza, ha preso a modello la famosissima sentenza della Corte Suprema nel caso Loving v. Virginia del 1967, dove erano state dichiarate incostituzionali le leggi che proibivano i matrimoni interraziali. Inoltre per sostenere la sua tesi, la giudice è tornata indietro nel tempo sino al 1776, l'anno della dichiarazione d'indipendenza:

Nel 1776, i nostri Padri Fondatori sono andati in guerra per perseguire un obiettivo allora nobile: la creazione di un governo che riconoscesse che i propri cittadini fossero "dotati ... di certi diritti inalienabili" e che tutti fossero uguali dinanzi alla legge. Sfortunatamente, la storia ci insegna che il pregiudizio corruppe l'adempimento di questi ideali [...] La schiavitù, all'inizio, afflisse la nazione dal tempo della nascita ... poi la segregazione preso il posto della schiavitù e fu solo negli anni 60 del secolo scorso che ci liberammo di questa orribile malattia. Le donne, allo stesso modo, dovettero combattere per l'eguaglianza [...] e così i nativi americani [...] e recentemente anche la comunità LGBT prese parte a questa marcia verso la giustizia sociale. Caso dopo caso si è presentata [...] la risposta al quesito del se fosse costituzionalmente permesso deprivare le coppie dello stesso sesso del diritto al matrimonio: ovviamente la risposta è no. Impedire alle coppie di sposarsi in ragione del loro orientamento sessuale non serve ad alcun interesse statale. Serve solo a ferire, a discriminare, a deprivare le coppie dello stesso sesso e le loro famiglie dell'eguale dignità, ad etichettarli e trattarli come cittadini di seconda classe, e considerarli indegni di partecipare ad una delle fondamentali istituzioni della società.

Ora manca solo una sentenza della giustizia federale e potrà arrivare in qualsiasi momento.

Un grazie a ExJure per l'analisi giuridica e per l'articolo.
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