Gasparri e Marina tornano a frenare l'apertura di Forza Italia ai diritti civili


Parlando di diritti civili, Cecchi Paone non ha dubbi nel sostenere che «Forza Italia, in questa battaglia, sta davanti a tutti». Eppure, per la seconda volta in poche settimane, Maurizio Gasparri è tornato a ridimensionare l'improvvisa apertura di Sivio Berlusconi in tema di diritti gay.
In un'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, il vicepresidente del Senato ha ribadito che il cavaliere «si è limitato a sollecitare attenzione sul tema e con me si è detto contrario ai matrimoni gay e alle adozioni per le coppie omosessuali».
Gasparri ha anche sostenuto che «il dibattito sull'argomento è antico» all'interno del partito, come dimostrerebbe la volontà di «dare seguito» ai famigerati DiDoRe lanciati nel 2008 da Brunetta e Rotondi. Il riferimento è ad una sorta di patto che prevedeva l'accesso ad alcuni diritti privati che non avessero nulla a che vedere con un riconoscimento sociali o con diritti pubblici, ben precisando che l'intera operazione non avrebbe dovuto portare ad alcun costo per lo stato. Inevitabilmente ne deriva che la reversibilità non era certo inclusa, così come oggi Afano pretende resti esclusività dei soli eterosessuali anche in vista delle unioni civili proposte da Renzi.
Nel frattempo anche marina Berlusconi, primogenita del cavaliere, pare sia intervenuta sulla vicenda. A riferirlo è il quotidiano Libero che, sulle proprie pagine, scrive: «Non ha parlato, ma dai retroscenisti politici si apprende che Marina vorrebbe in questo momento mettere tra parentesi la questione, al di là delle opinioni personali per evitare spaccatura all'interno del partito».
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