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Uganda: la Corte Costituzionale invalida la legge anti-gay: è stata approvata senza quorum

La Corte Costituzionale dell'Uganda ha annullato la vergognosa legge anti-gay approvata lo scorso febbraio, attraverso la quale venivano introdotti 14 anni di carcere per i gay, l'ergastolo per i «recidivi» e l'obbligo di denunciare eventuali persone sulla base del loro orientamento sessuale.
Ad essere esaminati dalla corte non sono stati i vergognosi contenuti, quanto le modalità di voto. I giudici hanno infatti ritenuto che il presidente del parlamento abbia agito illegalmente, posticipando il voto nonostante l'opposizione di almeno tre legislatori e approvando la norma nonostante l'assenza del quorum necessario.
In Uganda, dove si stanno sempre più diffondendo le confessioni cristiane evangeliche di ispirazione americana, l'omofobia è largamente diffusa e la popolazione lgbt è spesso vittima di minacce e violenze. Gli attivisti denunciano come il governo incoraggi quell'odio al fine di distogliere l'attenzione pubblica da problemi interni, come gli scandali per corruzione o il sostegno dato all'esercito di Kampala in Sudan.


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