La propaganda di Tempi è stata finanziata con quasi due milioni di euro pubblici in cinque anni


In più occasioni ci siamo occupati del settimanale Tempi e della sua perenne crociata contro i gay. Fra i principali sostenitori delle Sentinelle in Piedi e della Manif Pour Tous Italia, non si è mai trattenuto dal pubblicare articoli strumentalizzati, associazioni bizzare, anatemi propagandistici o pericolosissimi accostamenti.
Ma di fronte a tanto impegno nell'incitare alla discriminazione delle persone lgbt, solo una cosa appare assai più deleteria: quella propaganda è finanziata con denaro pubblico.
Sfogliando i dati dei contributi statali all'editoria, infatti, è possibile notare come al settimanale cattolico siano statali elargiti ben 341.139,48 euro nel 2012, 354.757,76 euro nel 2011, 660.375,78 euro nel 2010, 259.495,52 euro nel 2009 e 259.740,93 euro euro nel 2008.
Il totale è di ben 1.873.509,47 di euro di risorse pubbliche finite nella mani di una testata che, con cadenza pressoché quotidiana, insulta e calpesta la dignità di migliaia di gay e lesbiche. Il tutto con la complicità di uno stato che pare voler impone alle vittime il finanziamento dei propri carnefici.
E chissà dove hanno trovato il coraggio di sobillare i propri lettori contro i 300mila euro investiti nella realizzazione e stampa dei libretti anti-discriminazione dell'Unar, mentre nelle loro tasche finivano quasi 50mila euro in più a finanziamento di una propaganda diametralmente opposta. Di fatto, con il plluaso e l'appoggio di Tempi, i libretti sono stati bloccati mentre la rivista cattolica può tranquillamente continuare ad utilizzare i nostri soldi per diffondere l'idea che i gay siano gente cattiva e che l'omofobia non esista o sia da ritenersi una lecita opinione.

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