Anche Assisi approva una mozione per introdurre una «festa della famiglia tradizionale»


Sulla scia delle mozioni omofobe approvate Lombardia, da Verona e da Palermo, anche il consiglio comunale di Assisi ha decido di deliberare una mozione «a favore della famiglia tradizionale» e contro «la propaganda lgbt». E, ancora una volta, il testo pare essere tratto da quello scritto dai Giuristi per la Vita.
La mozione presentata dal consigliere Luigi Marini impegna il comune a «valorizzare la famiglia naturale», ad introdurre un «fattore famiglia» che preveda sgravi fiscali per le sole famiglie eterosessuali e l'opposizione « a qualunque tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori all'educazione dei propri figli» in modo tale che i genitori omofobi possano insegnare ai figli che l'omosessualità sia da condannare senza che lo stato possa metterci becco. Anche in questo caso il testo approvato tenta anche di ridefinire i termini costituzionali, sostenendo che il termine «famiglia naturale» si riferisca solo ed esclusivamente «alle unioni fra un uomo e una donna» nonostante quel termine fosse stato scelto dai padri costituenti proprio in opposizione di distinguo legislativi introdotti di epoca fascista.
«Una mozione e una festa vergognosa, che distingue tra bambini di serie A, cioè quelli con due genitori eterosessuali, e bambini di serie B, provenienti da famiglie omogenitoriali e monogenitoriali», commenta Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos Arcigay Arcilesbica . «Con questa mozione la città di Assisi torna indietro di cent'anni ed è inaccettabile che nel 2014, in Umbria venga approvato un documento ufficiale dichiaratamente ostile alle persone lgbt. Le argomentazioni presentate a sostegno di questa mozione dichiarano a parole di non essere contro le persone omosessuali, ma nei fatti chiedono al governo nazionale di disconoscere interventi di lotta all'omofobia e propongono un indottrinamento pericolosissimo per giovani e cittadini. Questa mozione propone degli interventi nelle scuole che hanno lo scopo neanche tanto nascosto di frenare programmi finalizzati all'inclusione sociale che si inseriscono in azioni strutturali caldeggiate da tutti gli organismi internazionali e che includono interventi di lotta alle discriminazioni e rimozione dello stigma associato ad ogni diversità sessuale, di genere, culturale e religiosa.
«Ci chiediamo se il Consiglio Comunale di Assisi sia cosciente delle falsità riportate nel testo della mozione che ha approvato -aggiunge Patrizia Stefani- Falsità che sono il frutto di una campagna sistematica d'odio verso le persone omosessuali, condotta da associazioni integraliste ben camuffate e pronte a tutto».
Per questo motivo l'associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica ha deciso di dichiararsi fortemente contraria a simili iniziative politiche «che risultano essere il frutto di gravi ingerenze da parte delle frange estreme del movimento delle destre cattoliche», chiedendo a gran voce che la mozione omofobica venga ritirata e che la politica ritrovi la via dell'apertura alle minoranze.
4 commenti