ProVita: Dio vuole famiglie in cui donne e figli ubbidiscano all'uomo (nel nome di Putin)


Spesso un'immagine vale più di mille parole. Quella proposta in apertura è stata scattata nel corso del convegno "L'aggressione della teoria gender alla famiglia", tenutasi il 29 marzo scorso a Potenza presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Basilicata.
Da sinistra a destra incontriamo i volti di Alexey Y. Komov (ambasciatore alle Nazioni Unite del World Congress of Families), Toni Brandi (presidente dell'associazione ProVita) e Carlo Di Pietro (inviato all'evento per conto del sito di estrema destra Radio Spada). Nella fotografia Komov mostra fieramente una copia di "Sodom", un documentario di propaganda anti-gay realizzato da Arkady Mamontov per poi essere trasmesso sulla tv pubblica. Nel video si sostiene che l'omosessualità sia simile al satanismo e che i gay provocheranno la fine del mondo. Si ipotizza addirittura che causeranno l'arrivo di cyborg simili a Terminator (Clicca qui per guardare alcuni stralci sottotitolati in italiano).
Da notare è anche come alcune scene di quel documentario siano poi state utilizzate anche all'interno dello spot di istigazione all'odio realizzato nei mesi scorsi da ProVita, motivo per cui forse non stupisce vedere come al suo fianco Brandi mostri il suo contributo alla propaganda anti-gay, rappresentato da una copia della rivista in cui si legge chiaramente un titolo che pare voler istigare preoccupazione attorno ai corsi anti-omofobie organizzati in alcune scuole italiane.

Durante l'incontro, Komov ha sostenuto di aver ricevuto un mandato da padre Dimitri Smirnov che «quattro anni fa mi ha dato la sua benedizione in modo che io stabilissi contatti con il resto dei cristiani d'Occidente, che resistono oggi alle ideologie neoliberiste atee del gender e dei diritti degli lgbt». Senza troppi giri di parole, l'uomo ha anche dichiarato subito come l'obiettivo sia quello di negare il diritto all'esistenza della comunità lgbt. Parlando della Russia come della nuova patria del cristianesimo, ha affermato:

Questa rinascita miracolosa del cristianesimo è anche possibile per l'Occidente, che è attualmente oggetto di una pesante ondata di propaganda anti-cristiana e di apostasia. Oggi assistiamo a queste iniziative per imporre a tutte le società nuove e radicali ideologie rivoluzionarie, in particolare la teoria di genere che dice che il sesso di una persona non è dato da Dio, ma è piuttosto una sorta di costruzione sociale . Secondo alcune versioni ci sono cinque, o anche più, generi diversi (lgbtqi) che ognuno ha il diritto di scegliere liberamente. Si tratta di un attacco contro l'uomo stesso, contro le basi stesse della natura umana. Tutte queste teorie artificiali non hanno alcun seria base scientifica e sono solo una manipolazione ideologica dei fatti. Ma questo non preoccupa nessuno e troviamo che le élite internazionali diffondono queste strane idee mediante le Nazioni Unite, l'Unicef e altre organizzazioni internazionali.

Komov ha anche sostenuto che «la rivoluzione omosessuale non fa che sviluppare le idee del femminismo radicale» e che anche i verdi siano da condannare dato che i diritti degli animali sono da ritenersi «a scapito dei diritti delle persone». L'educazione sessuale viene indicata come una strategia per «produrre la decomposizione della società e la promozione della rivoluzione mondiale», così come Antonio Gramsci viene additato come l'uomo che ha avviato un «lavaggio del cervello» in Italia attraverso «il controllo delle istituzioni di base come il cinema, la televisione, i media, le università». Ma non solo.

Il movimento femminista, che ha avuto inizio con le suffragette, il movimento per l'uguaglianza di genere/sesso, ciò a cui assistiamo oggi. Anche i bambini, dicono, dovrebbero avere ulteriori diritti, poiché hanno, nell'intenzione, eliminato i genitori. Vediamo pubblicità per i vari "hot line" per i bambini, e i giovani possono lamentarsi dei loro genitori alla minima provocazione. Anche questa è una parte dell’ideologia rivoluzionaria per invertire l'ordine delle cose stabilite da Dio, per eliminare l'autorità del padre e portare alla distruzione della famiglia.
[...]
Noi abbiamo avuto questa ondata distruttiva molto prima (nel 1920) sotto Trotsky. L'Unione Sovietica è stato il primo paese a legalizzare l'aborto e il divorzio. Il concetto di amore libero è stato predicato e praticato dalla signora Kollontai e l'omosessualità è stata depenalizzata allo stesso tempo. Ma sotto Stalin, tutte queste cose sono state rimosse e il buon senso e il pragmatismo hanno nuovamente prevalso.

Ben presto si è passati a sostenere che i diritti dei gay siano da ritenersi «diritti alla depravazione di pochissimi», che l'intera popolazione è contraria ai matrimoni egualitari e che tutte le minoranze siano da ritenersi una minaccia (ad essere stati citati sono gli immigrati, gli studenti, le minoranze nazionali, religiose e sessuali). Non si è mancato di sostenere che tutto ciò che la stampa occidentale scrive della Russia sia una menzogna e che «la Russia ha la reale opportunità storica di diventare una delle principali guide pro-life a livello internazionale» dato che «in Russia, molte leggi in favore delle famiglie sono state attuate negli ultimi anni. La pubblicità dell'aborto è ora vietata. La propaganda aggressiva dello stile di vita lgbt tra i minori è ugualmente vietata».

Si è sostenuto anche che:

L'America e la Russia negli ultimi 30 anni hanno completamente scambiato i loro ruoli nel mondo. Se in precedenza l’Unione Sovietica ha sostenuto il movimento rivoluzionario e di liberazione nazionale in tutto il mondo mentre l'America conservatrice ha cercato di limitare questo processo, ora è la Russia che funge da moderatore e tenta di stabilizzare la situazione in Siria, in Medio Oriente, in Ucraina e in altre regioni ora destabilizzate dal sostegno degli Stati Uniti alle "rivoluzioni colorate" e alla "primavera araba" (che si è trasformata in "inverno anti-cristiano"). Così il mondo è cambiato radicalmente, ed è molto importante per la Russia recuperare il suo ruolo storico nel mondo, affinché il mondo capisca ciò che rappresenta l'idea nazionale russa, e che il mondo costruisca insieme alla Russia, la sua intera politica. Il pragmatismo puro non è sufficiente qui, perché è importante combattere a livello delle idee e dei significati. Se la Russia adotta una posizione forte in difesa dei valori della famiglia, del diritto del bambino di avere un padre e una madre, allora la maggior parte del mondo diventerebbe improvvisamente il nostro alleato dal punto di vista ideologico.

Komov non ha mancato di evocare i movimenti cattolici che hanno cercato di impedire l'approvazione dei matrimoni egualitari in Francia, sostenendo che dietro a simili norme ci siano delle pericolose lobby:

Conosciamo i milioni di persone che hanno manifestato in Francia contro la legge sul cosiddetto "matrimonio gay", l'anno scorso e ancora di recente. Ma nonostante questa protesta popolare, le leggi sono imposte ai francesi, perché c'è questa linea suicida che pretende di cambiare la natura umana. Le élite stanno fissando obiettivi ancora più grandi: vogliono cambiare la struttura della società, al fine di invertire il concetto di bene e di male, e la natura stessa dell'uomo. Per loro, questo compito occulto e "religioso" sembra essere più importante che gli interessi nazionali di nazioni sovrane.
[...]
Qualsiasi persona normale sa che un bambino ha bisogno di una mamma e un papà. Tuttavia, questa normalità è ora messa in discussione, mentre allo stesso tempo il fenomeno anormale e malsano dell'omosessualità è celebrato dai "gay pride". In realtà, non più del 3 al 5% della popolazione (e forse anche meno) sono lgbt, ma impongono il loro stile di vita malsano alla stragrande maggioranza dei cittadini. Dov'è la democrazia e il rispetto dei diritti della maggioranza? Senza il sostegno delle élite e delle potenti lobbies tutto questo sarebbe assolutamente impossibile.

Questo è il progetto di famiglia che pare promosso dall'associazione, dove donne e figli non hanno alcuna possibilità di obiettare al volere dell'uomo di casa, dove gli animali vengono maltrattati (anche se non è dato di sapere perché anche loro non abbiano diritti) e dove si sostiene che qualunque diversità (etnica, sociale o sessuale) sia da annientare. Un messaggio grave e pericoloso, ma troppo spesso avvalorato da chi è pronto a sostenere qualunque tesi possa portare alla legittimazione di preconcetti e discriminazione.
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