Maroni vuole la testa di chi ha concesso il patrocinio al Milano Pride


Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non brilla certo per imparzialità. In prima fila nell'organizzare convegni lesivi della dignità umana, ora inveisce contro chi ha osato riconoscere un patrocinio regionale al Gay Pride.
Riferendosi al consigliere regionale Fabrizio Cecchetti, ha dichiarato: «Chi non si attiene alle disposizioni del gruppo si faccia da parte, altrimenti significa che si è solo attaccati alla poltrona». Il chiaro riferimento è alla volontà di voto decisa dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo.
Ancora una volta, dunque, il governatore ci tiene a far sapere che la Lombardia non è una regione di tutti ma una terra riservata ai soli diritti dell'integralismo cattolico. Con buona pace dei diritti costituzionali.

Ma ormai l'Italia funziona così. L'odio, l'intolleranza e la xenofobia vengono sbandierati come un vanto da parte di persone che ostantano la loro ignoranza nei confronti dei temi di cui parlano. Nei giorni scorsi era stato il leghista Luca Lepore, consigliere a Palazzo Marino, a lanciarsi in affermazioni gravi e offensive. Dopo aver sostenuto che ci saranno «perdite economiche» a causa della chiusura al traffico della via (perché è risaputo che migliaia di persone che camminano per strada non portano guadagni paragonabili a chi sfreccia davanti ai negozi in automobile, ndr), il leghista si è lanciato nell'affermare che «non si comprende perché l'esibizionismo, il decadimento dei costumi e e la mancanza del senso del pudore siano politicamente accettati da una parte della sinistra radicale e interpretati ideologicamente come espressione di libertà». ha anche sostenuto che i prode siano «manifestazioni degradanti, indecenti, ripugnanti, triviali e pullulanti di effusioni saffiche e omofile con seni e sederi ostentati nelle loro nudità».
Dopo aver sostenuto di non essere omofobo e di non voelr discriminare nessuno, ha affermato: «Meno male che la natura è stata benigna nei confronti dell'uomo, limitando a un numero non elevato queste devianze esibizionistiche».

Il Coordinamento Arcobaleno non ha fatto mancare una pronta risposta, ricordando come «le dichiarazioni del vice presidente del Consiglio Comunale di Milano Luca Lepore sul Pride, oltre che squallide e offensive per decine di migliaia di persone che ogni anno sfilano, sono false. Il Pride è una festa di libertà alla quale partecipano uomini, donne, transgender di ogni orientamento sessuale e le loro famiglie, che mette al centro della sua agenda politica l'aspirazione all'uguaglianza e il pieno compimento della democrazia nei diritti e la cittadinanza di tutti gli affetti.
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