AnnoUno mostra l'ignoranza, la Giannini decide di assecondarla


Mi ero ripromesso di non dedicare neppure un secondo al commento della puntata di "AnnoUno" andata in onda ieri sera su La7. Dinnanzi a quella che è apparsa come una fra le peggiori pagine della televisione italiana, il silenzio era forse la miglior risposta.
Eppure l'annuncio odierno della decisione della ministra Giannini di cancellare completamente ogni progetto di contrasto all'omofobia nelle scuole mi porta a venire meno al mio intento. Già, perché l'orribile puntata di ieri è lo specchio di un Paese in cui pare che la ragione non esista più.

Si sono visti i pareri della comunità scientifica internazionale messi sullo stesso piano di chi sostiene che i gay debbano essere "curati". Non a caso i gruppi omofobi oggi festeggiano perché potranno citare alcuni servizi come prova scientifica di come l'opinione di Luca di Tolve valga quanto quella dell'APA.
Si è dato ampio spazio ad un prelato che trasudava d'odio da ogni poro mentre sosteneva che il 90% dei gay siano stati violentati. Urlava che è lui a decidere ciò che è una famiglia deve essere e che è lui a non avere alcune alcuna intenzione di dare dei bambini ai gay (anche se non dovrebbe certo essere lui a decidere). Al suo fianco c'era il leghista troglodita che non «era omofobo» perchè «aveva tanti amici gay»: diceva di odiare i figli dei fr*ci e sosteneva che il contrasto all'omofobia ledesse i suoi diritti dato che «Se mi dicono "etero di merda" io mica mi offendo» (anche se poi su Twitter ha reagito così). C'era la donna di colore che nel nome della sua fede cristiana odiava i gay e sosteneva che la discriminazione fosse solo quella verso il colore della sua pelle (peraltro citando frasi che sostiene siano state dette durante la pubblicità, giusto per giustificare il fatto che nessuno le avesse sentite). C'erano pure servizi dedicati a personaggi inaccettabili come Luca Di Tolve e Nicolosi.
Insomma, il dibattito non voleva trattare un argomento ma voleva dare spettacolo offrendo scienza e pregiudizi come se entrambi meritassero il medesimo rispetto. Il tutto alimentando la disinformazione attraverso messaggi lesivi come il sostenere che la fede cristiana non sia compatibile con l'essere gay. Se è pur vero che il vaticano odia i gay, chi è che dice che il cristianesimo debba essere confuso con quell'integralismo? Perché non ricordare le tante chiese cristiane che hanno aperto le porte ai gay pur basando la propria dottrina sulla Bibbia?
Invece no, si è preferito sostenere che i gay siano tutti ricchissimi e che vogliano tutti acquistare dei bambini quasi come se Elton John fosse la massima rappresentanza del'gay medio italiano.
Intollerabile è stata anche la conduzione, perché non si può dare ragione ad un prete che dice che alcuni gay hanno bisogno di "cure" perché vivono con disagio la propria omosessualità quando sarebbe ovvio domandargli quantomeno quanto l'omofobia della chiesa finisca con l'essere la fonte di quel disagio che si sostiene di voler "curare". Si può forse dare ragione ad un dottore che dice di voler operare a cuore aperto i suoi pazienti dopo che è stato lui stesso a sparargli?

Eppure questa è l'Italia. Un'Italia in cui «i gay» sono un «argomento controverso» perché li si rende tali. La ragione ci dice che un essere umano non può essere «controverso» per il solo fatto di esistere, eppure è il volere di alcune lobby ad imporre che non si possa parlare di omosessualità senza che ci sia un qualche fenomeno da baraccone pronto a lanciare insulti e ad usare parole come «malati» o «pervertiti».
E in un clima di sostentata ignoranza che cosa fa il nostro ministro? cancella qualsiasi progetto che possa permettere di cambiare le cose, affidando la trattazione di simili temi ai soli insegnanti di religione (che come sappiamo hanno la possibilità di andare nelle classi per dire agli studenti gay che i gay possono "guarire").
Che futuro può esserci per un'Italia che vuole tutelare la disinformazione e l'ignoranza contro ogni razione e diritto umano?
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