Secondo l'ufficio scolastico del Piemonte, un insegnante può dare del malato ad un gay


Dire ad uno studente gay che la sua omosessualità è una malattia che può essere curata non è omofobia e non offende nessuno.
È quanto sostiene l'indagine condotta dal del preside Stefano Fava e dell'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte in merito alla lezione di una insegnante di religione dell'Istituto superiore Pininfarina di Moncalieri che, dinnanzi agli alunni, definì l'omosessualità «una malattia da cui si può guarire».
Stando ai risultati dell'indagine, l'insegnante «ha svolto la propria funzione educativa nel rispetto dei diritti e della dignità degli studenti» e «non ha abusato del proprio ruolo né ha avuto comportamenti offensivi».
Se una tesi simile appare già inammissibile, inaccettabile è il passaggio del documento in cui si sostiene che «le diverse posizioni emerse durante la conversazione rispecchiano il dibattito corrente nella società italiana circa il tema in discussione». Considerato come l'insegnante sia corsa da Avvenire a sostenere che «sinceramente non mi è sembrato che il resto degli studenti li seguisse con molta attenzione»... viene dunque da chiedersi di quale dibattito si stia parlando. Non si può sostenere che gli alunni abbiano contribuito con diverse teorie se è l'insegnante stessa a dire che nessuno la ascoltava mentre spiegava all'alunno gay che poteva "guarire" dalla sua omosessualità!
Comunque è così. Mentre l'Onu si preoccupa per la pericolosità delle dannosissime terapie riparatevi, l'ufficio Scolastico Regionale del Piemonte sostiene che sia necessario insegnare ai ragazzi anche teorie dannose e screditate scientificamente in modo da alimentare e il pregiudizio perché i vari Giuristi e le varie Sentinelle vanno in giro a predicare quelle falsità. La prossima mossa sarà sostenere che nelle scuole debba essere insegnata la teoria della razza nazista perché c'è ancora chi ne parla?
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