La NuovaBQ vuole negare i diritti dei gay per assicurare più soldi agli eterosessuali


«Non credeteci, è un'altra delle loro balle». Così la Nuova Bussola Quotidiana attacca chi sostiene che a legge sulle unioni civili sarà a costo zero. Se la relazione sulla stima dei costi arriverà solo martedì, il Nuovo Centro Destra sostiene che l'estensione ai gay dei diritti oggi riservati alle sole coppie eterosessuali costerà tre miliardi e mezzo di euro.
Ed è così che secondo il sito ultracattolico, «anche i quattrini hanno un'anima e se per applicare una legge bisognare sferrare una mazzata sulle già deboli casse pubbliche, beh le conseguenze non sono acqua fresca». Paventa anche l'ipotesi che la concessione di uguali diritti possa portare al taglio di «altre voci di beni e servizi di primaria importanza». Si spiega anche come il calcolo sia stato fatto prendendo in considerazione reversibilità delle pensioni, gli assegni famigliari e gli oneri anche per i datori di lavoro sotto forma di congedi.
Se la cifra pare esorbitante rispetto ad altre stime, l'affermazione in sé pare smentire chi si ostina a sostenere che i gay abbiano già tutti i diritti (altrimenti non si spiegherebbe perché risultino privati di tre milioni e mezzo di euro). Eppure La Nuova Bussola Quotidiana insiste nel sostenere che quei soldi sarebbero «tanti, certamente troppi per un bilancio dello Stato e che ha fatto segnare qualche giorno fa un nuovo record di debito pubblico».
Dicono persino che «vista la bella sommetta in ballo, le legge potrebbe incentivare il ricorso ad abusi, truffe e matrimoni di comodo». Interessante è notare come si sostiene che per truffare lo stato la gente ricorrerebbe alla unioni gay non chi già oggi celebra matrimoni eterosessuali di comodo... ma la mistificazione pare volta a cercare di portare l'acqua al loro mulino nel sostenere che ci sarà una «distorsione di denaro pubblico che, non c'è bisogno di dirlo, andrà a danno di tutti i contribuenti». Si sostiene anche che si sarebbe dinnanzi ad un «piano di demolizione famigliare della Cirinnà, in ossequio alle pretese di una lobby gay minoritaria, ma potente».
Ormai senza dignità, il giornale sostiene anche che i privilegi delle famiglie eterosessuali sia tutelati «dalla Costituzione e dai principi non negoziabili» (solo poche ore prima avevano sostenuto che la Costituzione andasse ignorata in merito all'incostituzionalità del trattamento oggi riservato alle famiglie gay) e si lancia nel chiedere che le forze politiche di destra debbano fermare «la sciagurata legge» per «bloccare lo scippo di quei tre miliardi e mezzo di euro pronti per essere sfilati dalle nostre tasche».

Peccato che anche i gay paghino le tasse (e non poche). Il sostenere che sia necessario impedire i diritti delle minoranze in modo da poterle sfruttare per assicurarsi il pagamento dei propri privilegi è una violenza che si commenta da sé. Praticamente si sta auspicando una nuova forma di schiavitù, in cui le minorane siano obbligate ad avere medesimi doveri a fronte di diritti parziali, in una visione populista in cui è importante escludere quanta più gente possibile dai diritti in modo che i loro soldi possano portare ad un guadagno personale.
L'idea è dunque che i gay debbano pagare il congedo agli etero senza poterne beneficiare, che paghino la reversibilità senza averne diritto, che finanzino le famiglie senza che la loro unione sia considerata tale. Insomma, una follia.
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